Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Necropoli
Autore: Pahor Boris
Editore: Fazi
Argomento: Saggio
Anno: 2008, Pagine: 263
Autore
Nato nel 1913 a Trieste, dove tuttora vive, ha collaborato, durante la seconda guerra mondiale, con la resistenza antifascista slovena ed è stato deportato nei campi di concentramento nazisti.
Autore di romanzi tradotti in numerose lingue, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti in Slovenia e in Francia, il più importante, la Legion d’Onore, da parte del presidente della Repubblica francese.
Recensione
Nel 1996 Boris Pahor si unisce ad un gruppo di visitatori del lager di Natzweiler-Struthof, in Alsazia.
Non è, però, un turista come gli altri in quanto in quel campo, insieme a migliaia di altri infelici, ha vissuto l’esperienza del deportato.
Rivedere le baracche, la forca, il forno crematorio…significa rivivere l’angoscia della prigionia: la fame, il freddo, il lavoro massacrante, le angherie continue e il terrore della morte.
In questo luogo, come in altri simili, non ci sono solo ebrei ma zingari, omosessuali, oppositori politici e partigiani di varie nazionalità, tra questi molti sloveni, come l’autore, che già durante il fascismo, ricorda, ha assistito a continue e ripetute offese nei confronti del suo gruppo etnico, durante il processo di italianizzazione forzata voluto dal duce nei confronti di tutte le minoranze presenti nella nostra penisola.
In questo libro di memorie, con molta vivezza e con molta lucidità, Pahor racconta i giorni del lager: particolari e sensazioni sono rimasti impressi nella sua mente e, quasi attimo per attimo, l’agghiacciante esperienza viene quasi rivissuta ma lo scrittore, sebbene provi quel senso di colpa che ha sempre segnato i sopravvissuti dei lager, da questo non si è fatto soffocare, ritrovando, una volta libero, la pienezza vitale.
In questo luogo della memoria, Pahor si sente circondato dalla turba zebrata, dai crani rasati, dagli sguardi spenti mentre intorno a lui adolescenti giocano nel caldo sole dell’estate, ignari e inconsapevoli della realtà crematoria in cui tanti, prima di loro, sono vissuti: di tutti questi, di cui anche la cenere si è persa, Boris Pahor si assume il compito di conservare il ricordo, nel suo cuore "nessuna croce manca".
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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