
Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: I tre inverni della paura
Autore: Pansa Gianpaolo
Editore: Rizzoli
Argomento: Romanzo storico
Anno: 2008, Pagine: 567
Autore
G. Pansa è nato nel 1935: giornalista per L'espresso e la Repubblica, è autore di numerosi saggi e romanzi di successo.
La storia
Le vicende narrate si svolgono nel corso degli anni 1940-1946, in uno spazio geografico piuttosto ristretto, tra Parma e Reggio Emilia.
Protagonista è la borghesia agraria del tempo, rappresentata dalle famiglie Conforti, Morini e Iotti che, scoppiata la guerra, lasciano le loro residenze cittadine per trasferirsi nei rispettivi fondi, vicini tra loro.
Nora Conforti ha così la possibilità di conoscere Giulio Iotti: nasce tra i due giovani una bella storia d’amore, condivisa dalle famiglie ma ostacolata dalla guerra.
Successivamente Nora si trasferisce a Villa Anita e gestisce, nonostante l’inesperienza, con fermezza e decisione, la proprietà terriera donatale dagli Iotti: deve trattare con il fattore e gestire i rapporti con i mezzadri, sempre più ostili, questi ultimi, nei suoi confronti.
I suoi più cari amici, suo sostegno, la lasciano per combattere su fronti diversi durante gli anni terribili della guerra civile. Nora può però contare sull’aiuto dell’Angiola, la sua fedele nutrice, e di Nelson Artoni, giovane commerciante pronto a sostenerla e difenderla da prepotenze ed abusi.
A Villa Anita arrivano gli echi di vicende terribili: fascisti che uccidono e torturano, bande partigiane comuniste che fanno la stessa cosa nei confronti soprattutto dei “padroni” e degli agrari, allo scopo di realizzare, finita la guerra, una società comunista.
In questo contesto di violenza, gli abitanti di Villa Anita aspettano, con ansia, che la guerra finisca e torni la pace ma anche questa sarà macchiata di sangue.
Recensione
Le vicende si inseriscono in un contesto storico particolarmente doloroso per la nostra storia: i tre inverni della paura sono quelli del ’43, ’44, ’45, cioè gli anni della guerra civile che vide contrapporsi repubblichini e partigiani.
Questo periodo storico è stato oggetto di studio da parte dell’autore anche in alcuni suoi saggi storici, come “Il sangue dei vinti”: le attente ricerche hanno portato lo scrittore a determinate considerazioni riguardo il comportamento delle bande partigiane comuniste e dello stesso PCI che, fino al deciso intervento di Togliatti, permise, o comunque non fermò, il “bagno di sangue” nelle campagne emiliane.
Secondo me, Pansa dà una lettura degli avvenimenti che forse non sempre è a 360° e per questo, a fine lettura, si potrebbe avere un quadro storico non del tutto completo.
Il libro, oltre alle vicende storiche, presenta anche una parte romanzata, le vicende di Nora e della sua famiglia: questo filo conduttore è a volte un po’ scontato e prevedibile, con ritratti di personaggi poco originali.
Disponibile nella biblioteca d’istituto
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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