Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Figlia di Sherazade

Autore: Ayse

Editore: Tea

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2004, Pagine: 220


Autore
Ayse è nata nel 1981 a Berlino. I suoi genitori, emigrati dalla Turchia, appartengono alla comunità dei curdi yezidi.
Ha cambiato nome e vive in un luogo segreto perché teme di essere trovata dalla sua famiglia.


La storia
Ayse, tedesca di origini curde, è nata e vive a Berlino di cui ha assimilato mentalità e modo di vivere.
Tutto questo è inaccettabile per la sua famiglia e per la comunità a cui appartiene. Infatti i curdi yezidi costituiscono un gruppo estremamente chiuso: legati alle proprie tradizioni, i padri possono anche uccidere, come ha fatto lo zio di Ayse, quei giovani che pretendono di vivere con stile europeo.
La giovane viene promessa in sposa,fin dall’età di 12 anni, ad un suo cugino ma, all’età di 20, Ayse fugge da casa per recarsi a Monaco e vivere con l’uomo che ama, Oliver, un giovane tedesco che ha conosciuto facendo il corso da infermiera.
La vita di Ayse e del suo compagno è però difficile e tormentata: ritrovata dai suoi genitori, Ayse teme per la sua vita e, soprattutto, per quella di Oliver.
I due giovani sono, così, costretti ad una fuga continua fino a che la famiglia di Ayse, forse, non sarà disposta a dimenticarsi della propria figlia.


Recensione
Il libro è una testimonianza diretta di una giovane curda, costretta a subire violenze psicologiche e fisiche dalla sua famiglia.
Dalla vicenda emerge un quadro terribile e purtroppo realistico di tante giovani donne che nell’Europa moderna dei diritti civili, non riescono a vivere liberamente la propria esistenza.
E’ una lettura molto interessante, scorrevole e coinvolgente, caratterizzata da una scrittura diretta e immediata.

Questo libro è disponibile presso la biblioteca "La Fornace" di Moie.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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