Autore della recensione: Catani Simone
Titolo: Cecità
Autore: Saramago Josè
Editore: Einuadi
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 1995, Pagine: 316
Autore
Josè Saramago, nato a Azinhaga nel 1922, è il più importante scrittore portoghese contemporaneo, premio nobel per la letteratura 1998. Tra gli altri ha scritto: La caverna, Il saggio vangelo secondo Gesù Cristo, l'uomo duplicato, Tutti i nomi.
La storia
In una città qualunque, di un paese qualunque, un guidatore sta fermo a un semaforo in attesa del verde quando si accorge di perdere la vista. All'inizio pensa si tratti di un disturbo passeggero, ma non è così. Gli viene diagnosticata una cecità dovuta a una malattia sconosciuta: un 'mal bianco' che avvolge la vittima in un candore luminoso, simile a un mare di latte. Non si tratta di un caso isolato: è l'inizio di un'epidemia che colpisce progressivamente tutta la città, e l'intero paese. I ciechi sono rinchiusi in un ex manicomio e costretti a vivere nel più totale abbruttimento da chi non è stato ancora contagiato. Alla fine il gruppo di protagonisti, sempre uniti, riuscirà ad evadere dall'ex manicomio accorgendosi che la città era stata completamente contagiata; alla fine del romanzo, uno alla volta iniziano a guarire dalla cecità.
Recensione
Romanzo avvincente che ti lascia con il fiato sospeso fino alla fine, ma senza annoiare, anzi dopo la presentazione dei personaggi e della vicenda non si vede l'ora di arrivare a scoprire l'epilogo della storia. Epilogo che sembra arriverà all'ultima pagina. Stile e grammatica dell'autore sono invidiabili. Essendo l'autore portoghese il romanzo è stato tradotto in italiano. Questa traduzione è stata una buona traduzione, sembra quasi di leggere un romanzo scritto da un italiano, per quanto scorre bene la narrazione. Unico difetto del romanzo è quello di narrare un mondo che ad una persona che non è cieca, non è chiaro. Poi il paesaggio fantastico della città piena di persone cieche provoca un senso di terrore e agitazione anche se creato da una malattia che fa vedere il colore della pace e della tranquillità come il bianco. Con una licenza critica si potrebbe accostare la pioggia della fine del romanzo alla pioggia dei Promessi Sposi di Manzoni; elemento atmosferico che ha scacciato il male. In definitiva un buon romanzo da leggere, da leggere anche le altre opere dell'autore.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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Commenti - 1 presenti. Valutazione media: 7,00 / 10
Danny Montecchiani (01/08/22)
Inizialmente il romanzo fa fatica ad entrare nella storia a causa di una caratterizzazione troppo lunga e ripetitiva dei personaggi.
Successivamente il romanzo prende forma e le pagine scorrono con una velocità impressionante. Saramago trasforma questa cecità collettiva in un'importante riflessione sull'essere umano, mostrandoci la doppia faccia dell'uomo: da un lato l'avidità e l'opportunismo malsano, dall'altro lato lo spirito di sacrificio e di abnegazione.
Nella parte finale del libro è forse un po' frettoloso e sembrava che Saramago non sapesse più cosa fargli fare ai protagonisti, non a caso le pagine finali mi sono sembrate tutte uguali.
Nel complesso, un buon libro con una trama non comune, diverso dal solito classico, che ho apprezzato.
Valutazione: 7 / 10