Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: La società delle mandorle
Autore: Mirti Paolo
Editore: Giuntina
Argomento: Letteratura italiana
Anno: 2007, Pagine: 127
Autore
P. Mirti è giornalista, autore di testi teatrali e collabora a diversi quotidiani e periodici.
E’ da sempre appassionato della storia di Assisi, città nella quale ha in passato ricoperto l’incarico di assessore alla cultura.
La storia
Durante la seconda guerra mondiale sono molti gli ebrei che, per sfuggire alla persecuzione nazi-fascista, trovano rifugio ad Assisi.
Nella città di S.Francesco il vescovo, i parroci e i religiosi dei vari conventi si adoperano per aiutare i perseguitati: grazie alla collaborazione di un tipografo, vengono dati agli ebrei documenti falsi che, modificando i loro dati anagrafici, li “trasformano” in sfollati da città bombardate del Nord e del Sud Italia.
Il sistema funziona anche grazie alla presenza nella città di un ufficiale medico tedesco, il dottor Muller, il quale, saggio e umano, finge di non accorgersi di tanti particolari.
Finita la guerra, Muller ha ricevuto da Assisi la cittadinanza onoraria e nel 1997 il governo israeliano ha conferito l’onorificenza di Giusto d’Israele al vescovo Nicolini e a don Aldo Brunicci per il generoso ruolo da loro svolto nella salvezza degli ebrei rifugiatisi in Assisi.
Recensione
La società delle mandorle esisteva, sulla base di documenti, ad Assisi nel 1300 ed era gestita da un ebreo e da un cattolico, a testimonianza della reale possibilità, per le due comunità, non solo di convivere ma anche di collaborare pacificamente.
Questa società, in un certo senso, si riforma negli anni dell’Olocausto quando, come racconta l’autore, i cattolici e tanti cittadini di Assisi (anche non cattolici) corsero grossi rischi per salvare gli ebrei.
Questa breve narrazione si basa su precisi e documentati fatti storici che l’autore, in forma un po’ romanzata, racconta adottando soluzioni linguistiche e stilistiche fresche e immediate: anche se con qualche ingenuità, queste pagine sono una serena testimonianza di fedeltà ai valori della ragione, dell’umanità, dell’arte, anche in contesti di feroce barbarie.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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