Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Mondo senza fine

Autore: Follett Ken

Editore: Mondadori

Argomento: Romanzo storico

Anno: 2007, Pagine: 1366


Autore
Ken Follett è nato a Cardiff nel 1949 e vive a Londra.
Laureatosi in filosofia, ha lavorato come giornalista per dedicarsi poi, a partire dagli anni ’80, all’attività letteraria che gli ha permesso di riscuotere successo in tutto il mondo.


La storia
Le vicende si svolgono in un arco di tempo che va dal 1327 al 1361, a Kingsbridge e in villaggi limitrofi, non lontani da Londra.
Il romanzo si apre presentando quattro ragazzini, Gwenda, Caris e i due fratelli Merthin e Ralph, che assistono ad uno scontro violento tra cavalieri nelle foresta che circonda Kingsbridge.
Il cavaliere sopravvissuto nasconde una lettera e fa giurare ai quattro giovanissimi, spaventati, di mantenere il segreto su quanto hanno visto che potrebbe essere, se rivelato, una catastrofe per molti.
Questo segreto, in vario modo, lega tra loro i ragazzini e condiziona, per certi aspetti, le loro vite.
Trascorrono gli anni e Ralph, il più brutale e violento tra i quattro, diventa scudiero presso il potente feudatario del luogo; Caris, invece, figlia di un intelligente e abile mercante di stoffe, eredita dal padre spirito di iniziativa e capacità imprenditoriali.
Dotata di una intelligenza vivace e curiosa e di un carattere forte e determinato, ha il coraggio di sfidare le superstizioni e le ottusità di quella parte dell’alto clero, compreso il priore di Kingsbridge, che nasconde la propria avidità di potere dietro una fede bigotta e falsa.
Merthin, invece, è un costruttore: inizialmente ostacolato dalle rigide regole delle Corporazioni e dalla meschinità dei suoi rivali, riuscirà, poi, a realizzare i suoi sogni, grazie anche all’amore di Caris, sebbene la storia tra i due conosca incredibili vicissitudini.
Gwenda è legata a Caris da una sincera e fedele amicizia anche se le differenze sociali tra le due sono notevoli: Gwenda proviene da una famiglia poverissima, il padre la costringe a rubare, addirittura vorrebbe farla prostituire ma la giovane, anche lei decisa e determinata come Caris, riesce a salvarsi da questo destino.
Il suo sogno è quello di poter vivere accanto all’uomo che ama, Wulfric, che, però, è innamorato di Annette.
Gwenda non si arrende e non si perde d’animo, arrivando, per amore di Wulfric, a sacrifici molto dolorosi.
Nella parte finale del romanzo, le storie dei protagonisti hanno un esito preciso, tutti i nodi si sciolgono, grazie anche allo svelamento del mistero iniziale.


Recensione
Il romanzo si presenta quasi come il seguito, a due secoli di distanza, del celebre “I pilastri della terra”: infatti le vicende di entrambi i libri si svolgono a Kingsbridge e se il primo ruota intorno alla costruzione della cattedrale, il secondo, nella parte iniziale, intorno alla costruzione del ponte, ci sono inoltre, nel secondo, personaggi che si qualificano come discendenti del costruttore della cattedrale.
Entrambi i romanzi sono poi di ampio respiro e dalla struttura poderosa, con richiami storici precisi, ma interessanti e mai noiosi.
In “Mondo senza fine” le vicende si inseriscono sullo sfondo della guerra dei Cento anni e della peste che, nel ‘300, ridusse di un quarto la popolazione europea: l’autore presenta risvolti e particolari di tali contesti storici , sempre, comunque, collegati alle vicende private dei personaggi.
Attraverso di esse, emergono anche le caratteristiche di una società caratterizzata da rapporti feudali: i contadini, servi della gleba, non hanno diritti né libertà, tutta la loro esistenza dipende dai capricci del signore.
L’opera è, quindi, di piacevole e coinvolgente lettura: nonostante sia molto ampia, non ci sono “tempi morti” o parti più noiose.
Tuttavia mi sembra un po’ troppo frettolosa e quasi forzata la conclusione: dopo 1300 pagine e più di trenta anni di vicende, sembra poco coerente che tutto si risolva in dieci pagine e poco più di un mese!

Disponibile presso la biblioteca "La Fornace" di Moie


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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Commenti - 1 presenti. Valutazione media: 8,00 / 10


Martina Montesi (03/09/12)

Il racconto, anche se molto lungo, è pieno di colpi di scena e non risulta mai noioso, coinvolge e interessa dalla prima all’ultima pagina. La lettura risulta scorrevole anche perché il linguaggio è semplice e chiaro. La trama è molto avvincente e si basa sull’intrecciarsi delle vite dei protagonisti che resteranno legati per tutto il libro. Mi sono piaciuti anche gli accenni al libro “I Pilastri della Terra” perché l’ho già letto e mi è molto piaciuto. Un’altra cosa che mi ha coinvolto è che nel libro sono mescolati alcuni fatti storici che, a mio parere, arricchiscono la storia e la rendono molto più interessante. Anche secondo me la conclusione è stata un po' deludente, in quanto mi aspettavo che il mistero fosse più complesso. Nonostante questo è, secondo me, un libro che sicuramente vale la pena di leggere.

Valutazione: 8 / 10