Autore della recensione: Cecchini Cristina
Titolo: Il bambino con i petali in tasca
Autore: Anosh Irani
Editore: Piemme
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 2007, Pagine: 219
Autore
Anosh Irani è nato e cresciuto a Bombay, e nel 1998 si è trasferito in Canada, a Vancouver. Il suo primo romanzo, inedito in Italia, The cripple and his Talismans, ha riscosso un ottimo successo di critica. Dalla sua grande passione per il teatro sono nate due opere premiate dall’Arts Club Theatre Company di Vancouver.
La storia
Chambi ha dieci anni e vive in un orfanatrofio di Bombay; costantemente Chambi si chiede chi fossero i suoi genitori e perché lo hanno lasciato lì. Un giorno la direttrice dell’orfanatrofio, Sadiq, gli racconta la verità: suo padre lo ha lasciato avanti alla porta dell’orfanatrofio avvolto in uno telo bianco e poi è scappato. inoltre, la direttrice ha conservato questo telo perché aveva tre macchie di sangue e presubilmente era di quell’uomo che furtivamente lo aveva abbandonato. Nei giorni a seguire la direttrice annuncia ai bambini che devono lasciare l’orfanotrofio per trasferirsi in un altro posto ancora sconosciuto. Chambi è sconvolto dalle due notizie (del padre e del trasferimento) e allora decide di scappare. Durante la notte quindi, esce dalla porta principale e prima di fuggire si riempie le tasche dei suoi pantaloni di petali delle boungavillee che circondano il cortile del palazzo. Arrivato nel centro di Bombay incontra una ragazza, Gubbi, che le offre del cibo. Gubbi aveva un fratello che si chiamava Sumdi ed entrambi vivevano per strada. Sumbi era un ragazzo robusto e zoppicante. La loro madre, Amma, dopo la morte di suo marito avvenuta tre anni prima, era diventata matta e aveva avuto un bambino da un altro uomo. I due ragazzi vogliono che Chambi rubi per la loro famiglia al tempio; volevano che lo facesse lui perché era molto magro ed era l’unico che riusciva a passare tra le sbarre del tempio. Chambi non vorrebbe accettare questa situazione anche perchè la direttrice dell’orfanatrofio gli aveva imparato che chi ruba una volta è un ladro per sempre, ma è costretto perché non sa dove andare e come sopravvivere alla fame. Nei giorni successivi imparerà ad elemosinare e Sumbi gli imparerà i trucchi del “mestiere”.
Anand Bhai è il capo di tutti i mendicanti di quel quartiere e i soldi elemosinati dovevano essere dati a lui. Gubbi e Sumbi volevano rubare al tempio in modo tale da avere molti soldi necessari per poter scappare e non condurre più quella vita sotto Anand Bhai. Il giorno in cui decidono di fare questa “rapina” era giorno di festa e il tempio era gremito di gente. I tre ragazzi erano proti per agire: Gubbi e Sumbi erano tra la folla per controllare mentre Chambi era pronto per entrare furtivamente all’interno del tempio; ma all’improvviso scoppiò una bomba. Da questo attacco morirono molte persone tra cui Sumbi e Gubbi rimase ferita. Chambi non sapeva che fare e l’unica persona che lo poteva aiutare in quel momento era Anand Bhai; ma lui non fa niente se non riceve nulla in cambio…
Recensione
Il libro scorre molto facilmente, infatti l’ho letto in due giorni. La storia è molto commovente; un libro in cui non c’è un lieto fine anzi tutto il contrario. Il povero Chambi in cerca della verità sui suoi genitori si trova ad affrontare una situazione più grande di lui. Secondo me ci fa capire come a pagare siano sempre gli innocenti.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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Commenti - 2 presenti. Valutazione media: 8,50 / 10
Sbarbati Agnese (17/09/10)
Il libro scorre molto facilmente anche perchè ci fa riflettere su fatti che accadono veramente. Non è semplice trovare dei libri tristi ma contemporaneamente coinvolgenti e belli. Possiamo trarne la fortuna che abbiamo noi.
Merita di essere letto!
Valutazione: 9 / 10
Paciarotti Cristina (11/09/10)
E' un romanzo toccante questo, perché raccontare della vita di un bambino e della perdita dell'innocenza e delle illusioni è sempre difficile; l'utore però ci riesce benissimo, illustrando senza mezzi termini la povertà e la miseria delle strade di Bombay, il dolore e la cattiveria. Ma è un libro che nello stesso tempo risulta dolce e poetico e che si conclude con una sorta di speranza nell'amicizia che, nonostante tutto resta un legame fortissimo.
Valutazione: 8 / 10