
Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: L'eredità di Eszter
Autore: Marai Sandor
Editore: Adelphi
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 1999, Pagine: 137
Autore
Sandor Marai (Kosice 1900-San Diego 1989) è stato uno scrittore e giornalista ungherese. La sua fama è legata ai romanzi "Le braci", apparso in Italia nel 1998, e "L'eredità di Eszter", in Italia nel 1999.
La storia
Eszter è una quarantenne che vive nella casa della sua famiglia in compagnia di Nunu, un'anziana parente con la quale ha stabilito, negli anni, un rapporto di affetto e di complicità.
La sua famiglia ha vissuto alterne fortune e, dopo la morte dei suoi genitori, a Eszter è rimasta solo la casa in cui abita ma, grazie anche all'impegno di Nunu, le due donne hanno un'esistenza dignitosa.
L'unico uomo che Eszter abbia mai amato, Lajos, dopo appassionanti promesse, ha sposato la sorella della protagonista.
Rimasto presto vedovo con due bambini, Lajos ha poi lasciato il paese per una vita di vagabondaggi e di espedienti ma, a distanza di 20 anni, annuncia il suo ritorno: Eszter intuisce, già prima del suo arrivo, che l'uomo è tornato per prenderle l'ultima cosa che le è rimasta.
Recensione
Non sono definiti spazio e tempo della narrazione ma dalle notizie biografiche sull'autore si intuisce che la storia si svolge in Ungheria in epoca contemporanea alla sua stesura e pibblicazione (1939).
Anche la mancanza di un cronotopo preciso contribuisce a creare un clima sospeso, di attesa, che caratterizza buona parte dell'opera: l'arrivo di Lajos è annunciato in apertura ma si materializza nella seconda metà.
Sono certamente pregevoli le pagine dedicate ai colori del paesaggio e ai colori dell'anima dei protagonisti ma, per il resto, non solo la vicenda procede con eccessiva lentezza, ma l'attesa creata si risolve in un finale veramente irritante.
Lajos, futile, leggero e imbroglione, priva Eszter di ciò che le è rimasto, con lei consapevole e consenziente, in nome di una morale che tale proprio non è, in nome di un destino che si deve compiere, che non è destino, solo la prepotente volontà del protagonista.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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