Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Quel che c'è nel mio cuore

Autore: Serrano Marcela

Editore: Feltrinelli

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2002, Pagine: 253


Autore
Nata a Santiago del Cile, M.Serrano è considerata una delle voci più interessanti della narrativa sudamericana.


La storia
Camila è una giovane cilena che da diversi anni abita negli USA.
Sposata con un giornalista di successo, vive una profonda crisi dopo la morte del proprio bambino: trascorre settimane e mesi chiusa in casa, sdraiata sul letto, incapace di ritrovare un senso nel vivere dopo il grave lutto che ha subito e mai rielaborato.
Allo scopo di aiutarla a ritrovare se stessa, il marito le offre l’opportunità di svolgere un reportage nel Chiapas, la regione più meridionale del Messico, vicino al Guatemala.
Nella cittadina di San Cristobal, Camila viene accolta da Reina, amica di sua madre Dolores: le due donne si erano conosciute in Cile quando, entrambe guerrigliere, erano state arrestate al tempo della dittatura di Pinochet.
Durante la sua permanenza, Reina fa conoscere a Camila i suoi amici, un pittore italiano, un giovane francese, un’india sfuggita alle miserie e alle sofferenze destinate alla sua gente…
Una sera, però, un’auto investe Reina provocandole gravissime ferite: mentre la donna lotta tra la vita e la morte in un letto d’ospedale, Camila si assume il compito di assisterla e di aiutarla.
Sempre più a stretto contatto con gli amici di Reina, Camila si trova coinvolta all’interno dell’EZLN, anche con il compito di portare a termine missioni rischiose.
Tale coinvolgimento spinge Camila ad un ripensamento sul significato della sua esistenza e di quella delle persone che le sono state e le sono accanto.


Recensione
L’EZLN (l’esercito zapatista di liberazione nazionale) è un movimento armato clandestino, di orientamento comunista, attivo nel Chiapas, guidato dal subcomandante Marcos.
E’ formato in prevalenza da indios discendenti dei Maya e ha l’obiettivo di rivendicare i diritti dei nativi, con, in passato (anni ’80-’90 ), collegamenti con la guerriglia guatemalteca.
Con questo romanzo, attraverso il personaggio di Reina, vengono presentate le motivazioni e gli impegni degli zapatisti ma vengono anche illustrate le condizioni degli indios, privati delle terre migliori e costretti ad una vita di miseria e di stenti, come accade in Guatemala.
Non mancano poi lunghe riflessioni di carattere socio-politico sui movimenti rivoluzionari e sulle loro frequenti sconfitte, forse dovute, così pensa Dolores, alla resa di coloro che ne fanno parte, i quali perdono troppo presto fiducia e motivazione.
Tutti questi aspetti, presenti nel romanzo, sono senza dubbio molto interessanti ma poco coinvolgenti sia perché la protagonista, Camila, è una figura piatta e sbiadita, sia perché mancano, secondo me, nella scrittura, quella passione e quel calore che caratterizzano gli scrittori sudamericani, e questo è ancor più strano se si considera che alcuni personaggi hanno lottato contro Pinochet e la scrittrice è cilena.
Il titolo “Quel che c’è nel mio cuore” è un’espressione Maya con cui chi narra conclude la sua storia ma in questa di slanci del cuore ce ne sono veramente pochi.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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