
Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Quello che mi spetta
Autore: Saniee Parinoush
Editore: Garzanti
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 2010, Pagine: 422
Autore
Terza di 5 figli, P.S. è nata a Teheran nel 1949.
Laureatasi in psicologia, madre di due figli entrambi all'estero, P. è oggi una delle intellettuali iraniane più conosciute in Medio oriente.
Questo romanzo, dopo essere stato bandito e censurato dal governo, è ancora tra i libri più venduti in Iran.
La storia
Le vicende si svolgono a Teheran, in Iran, in questi ultimi 50 anni circa.
Masumeh, 15 anni, vive in una famiglia tradizionale ma, nonostante l’opposizione dei tre fratelli, ottiene ugualmente dal padre, che la ama molto, la possibilità di studiare.
Masumeh vorrebbe prendere il diploma poi iscriversi all’università: studia con molto impegno e i suoi risultati sono sempre ottimi, a differenza di quelli scarsi dei suoi fratelli.
I suoi progetti vanno però bruscamente in frantumi quando la sua famiglia viene a conoscenza dell’innocente simpatia che è nata tra Masumeh e Saeid, giovane studente di farmacia.
I fratelli impongono il matrimonio, scelgono anche lo sposo, un uomo ricco ma brutale e violento: Masum viene salvata dall’intervento di un’amica di famiglia che trova per lei un altro marito, Hamid.
La giovane non ha nessuna possibilità di opporsi: picchiata e tenuta prigioniera dalla sua famiglia, vive le vicende che la portano al matrimonio come un incubo.
Sposa di Hamid, scopre che il marito è un attivista politico che fa parte di un’organizzazione comunista il cui scopo è quello di abbattere il regime dello Scià, dittatura oscurantista.
Hamid è spesso assente e lascia a Masum molta libertà, incoraggiandola a continuare gli studi e ad essere autonoma e indipendente nelle sue scelte.
La giovane finisce così per amare Hamid, quello sposo che le hanno dato per forza, anche se nel suo cuore non si cancella l’immagine di Saeid.
Dall’unione nascono, nel corso degli anni, tre figli ma Hamid ha posto gli ideali politici al di sopra di ogni altro valore, così è poco responsabile nei confronti dei figli, che pure ama.
La rivoluzione degli anni ’70 vede coinvolti Hamid e la sua famiglia: l’uomo spera di vedere, finalmente, realizzati i suoi ideali, ai quali è pronto a sacrificare tutto.
In realtà, cacciato lo Scià, il fronte dei rivoltosi si divide: i comunisti rimangono in minoranza e prevale il fanatismo religioso di quei gruppi che trasformano l’Iran in Repubblica islamica, condannando il Paese ad un oscurantismo peggiore di quello dell’epoca dello Scià.
Masum, per le lunghe assenze del marito, si trova, da sola, a combattere l’ostilità dei suoi fratelli e dell’ambiente che la circonda ma, con coraggio e tenacia, decide non solo di riprendere gli studi ma anche di lavorare per mantenere i suoi figli e permettere loro di arrivare fino alla laurea.
Con grande spirito di sacrificio, consegue queste mete, sognando, però, di avere, anche lei, quello che le spetta…
Recensione
Romanzo scritto da una donna che ha come protagonista una donna: nonostante questo, non è un romanzo “al femminile”, né una di quelle storie di violenze subite da donne negli ambienti islamici più integralisti (di queste storie ne abbiamo tante, fin troppe!).
In questo caso, la storia racconta di una donna molto coraggiosa, che vive il suo destino con dignità, che è poi capace di essere indipendente nelle sue scelte di vita, che sa andare anche controcorrente.
Le vicende private si uniscono poi a quelle storiche: il risultato è la realizzazione di un affresco dell’Iran, nell’ultima parte del XX sec., che è molto avvincente e interessante.
Si potrebbe discutere sulla conclusione: diversa sarebbe stata troppo scontata ma così è poco rassicurante, come dire che la lotta contro i pregiudizi ed i limiti alla libertà femminile non può dare frutti completi per quel distorto senso dell’onore che, a quanto pare, è profondamente radicato anche nelle generazioni più giovani e, in teoria, più moderne ed evolute.
Il ritmo della narrazione è piuttosto incalzante, prevalgono i fatti sull’analisi introspettiva ma, comunque, traspaiono gli stati d’animo e i sentimenti di Masum al punto che, pagina per pagina, si vivono con lei le sue attese, le sue vittorie e le sue sconfitte, fino a che…dispiace di essere già all’ultima pagina!
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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Commenti - 1 presenti. Valutazione media: 10,00 / 10
Paciarotti Cristina (11/08/10)
Anche questa storia sulle difficili condizioni di vita delle donne nei paesi musulmani si è rivelata essere un vero capolavoro. Nonostante tutte le avversità che la povera Masumeh deve sopportare,la lontananza dal marito occupato in attività politiche, l'ostilità della famiglia nei suoi confronti, è riuscita con tenacia, sacrificio, un'inaspettata forza e molto coraggio a dare ai suoi figli ciò che sempre sognava.
Ma un giorno, dopo trent’anni, rivede Saeid. Il loro amore avrebbe potuto subire una svolta, non considerando l’egoismo di chi considera Masumeh niente più di un “oggetto” a disposizione della sua famiglia...
Valutazione: 10 / 10