Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Northanger Abbey

Autore: Austen Jane

Editore: Fabbri

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2004, Pagine: 262

Autore
J. Austen nacque a Steventon (Inghilterra) nel 1775. La sua educazione fu compiuta quasi interamente in casa, sotto la guida del padre pastore. Condusse una vita raccolta e casalinga, con sporadiche visite a Londra. Morì nel 1817. “Orgoglio e pregiudizio” è l’opera più famosa dell’autrice; dal romanzo è stato tratto l’omonimo film, che ha riscosso molto successo.

La storia
Catherine è una giovane diciottenne che, con la sua numerosa e affettuosa famiglia, vive in un paesino della sonnolenta campagna inglese.
Per questo accetta con piacere l’invito di amici di famiglia, i signori Allen, di recarsi con loro a Bath, vivace località turistica.
A Bath, Catherine conosce il giovane Henry Tilney, da cui si sente subito attratta e sua sorella Eleanor, dolce e gentile.
Nella cittadina, Catherine diventa anche amica di Isabel, infatuata del fratello della protagonista, non sempre sincera né affidabile.
Catherine viene invitata dal signor Tilney a trascorrere alcune settimane nella loro Abbazia di Northanger: la giovane è entusiasta dell’invito, che le permette di stare accanto ad Henry e alla nuova amica Eleanor.
Tra Henry e Catherine nasce una tenera amicizia che il signor Tilney, all’inizio, sembra favorire in tutti i modi ma poi, improvvisamente, in modo brusco, ordina a Catherine di lasciare, il prima possibile, l’abbazia.
La notizia lascia la giovane veramente affranta e solo dopo diverso tempo potrà conoscerne i motivi .

Recensione
Il romanzo è stato scritto nel 1803, la traduzione del testo è moderna quindi il linguaggio è scorrevole e lo stile non è appesantito da strutture ottocentesche ma la storia è dell’epoca: è vero che tratta di amicizia e di amore, di generosità e di egoismo, che appartengono a tutti i tempi, ma gli schemi e i codici di comportamento sono così lontani e superati da rendere la lettura, pur con la buona volontà di storicizzare, un po’ lenta e poco interessante.

Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati

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