Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: I milanesi ammazzano al sabato
Autore: Scerbanenco Giorgio
Editore: Garzanti
Argomento: Giallo
Anno: 1969, Pagine: 181
Autore
G. Scerbanenco si è dedicato a diverse attività prima di approdare alla letteratura, diventando uno degli indiscussi maestri del noir.
La storia
Nella Milano di fine anni ’60, una giovane di ventotto anni, Donatella, scompare senza lasciare traccia. Il caso, dopo alcuni mesi di inutili ricerche, viene affidato a Duca Lamberti che apprende dettagli e particolari sulla vita di Donatella dal padre, Amanzio Berzaghi. La giovane, in un corpo mastodontico (1,95m per circa 100kg di peso), ma armonioso, unito ad un bel viso e a splendidi capelli biondi, nasconde un forte ritardo mentale: Donatella è come una bambina ma con intensi desideri sessuali, incapace di controllarsi o di dire di no a richieste maschili. Per proteggerla, il padre la tiene quasi reclusa in casa, occupandosi di lei con amore e sollecitudine. Duca Lamberti è impietosito dall’ angoscia e dal dolore del padre e lo è ancora di più quando Donatella viene, alcuni giorni dopo, ritrovata cadavere, uccisa in modo orrendo. L’ investigatore intuisce subito quale realtà si nasconde dietro l’ omicidio, anche se gli è difficile comprendere come qualcuno abbia potuto eludere la sorveglianza del padre e rapire la giovane. Le sue indagini si concentrano sulle case di prostituzione: trova una traccia e seguendo il filo, in un percorso attraverso la depravazione e la miseria umana, arriva, troppo tardi, alla verità.
Recensione
Scerbanenco, scomparso prematuramente, è sicuramente uno dei maestri del noir e, sebbene questo romanzo sia piuttosto datato, la lettura conserva, a distanza di anni, il suo cupo fascino. La scrittura è abile e attenta ai particolari che tratteggiano un quadro di Milano caratterizzato anche da colori e suoni: in questo contesto, come tipico del noir, si muovono personaggi per i quali non è ipotizzabile alcun riscatto. Non è certo una lettura edificante, anche se la realtà ci mostra di peggio a livello di abiezione morale, ma appassionante per gli amanti del genere.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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