Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: La regina maledetta

Autore: Kalogridis Jeanne

Editore: Longanesi

Argomento: Romanzo storico

Anno: 2010, Pagine: 531


Autore
J.Kalogridis è una studiosa di storia medievale da cui trae ispirazione per i suoi romanzi. Recentemente i suoi interessi si sono indirizzati verso il Rinascimento, specialmente italiano, raccontando vicende storiche con avvincenti intrecci e personaggi femminili forti e passionali.


La storia
Firenze: 1527.
L’arrivo dell’esercito imperiale e il sacco di Roma, attuato dai lanzichenecchi di Carlo V, provocano la fuga del Papa, Clemente VII, della famiglia dei Medici.
Alla notizia, il popolo fiorentino insorge contro i Medici e proclama la nascita della repubblica: la famiglia medicea è in pericolo, in particolare Caterina, una bambina di circa 10 anni, erede della potente dinastia.
Riesce ad avere salva la vita ma è reclusa in un convento per alcuni anni, in pessime condizioni e nel costante timore di essere uccisa. Successivi accordi politici tra Carlo V e Clemente VII permettono il ritorno dei Medici e la fine della Repubblica: Caterina può, così, riacquisire quel ruolo che le spetta ma il Papa, per rafforzare la sua alleanza con la Francia, si accorda con Francesco I, il cui figlio, Enrico, sarà lo sposo di Caterina.
Alla giovanissima, già Cosimo Ruggieri , astrologo e mago, aveva predetto un grande avvenire ma Caterina è spesso turbata da sogni e visioni angoscianti sul suo futuro.
In un paese straniero, di cui ancora non conosce lingua nè usanze, la vita non è sempre facile per la giovane intelligente Caterina De Medici ma ben presto impara ad amare quel marito che le hanno dato per forza, anche se soffre per la necessità di dividerlo con Diana di Poitiers, amante ufficiale di Enrico II.
La nascita di numerosi figli, la fedeltà di Caterina e le sue doti politiche, riescono, però, a farle conquistare quell’uomo che ora è il senso della sua vita, mentre anni difficili si stanno prospettando per la Francia a causa di contrasti sempre più accesi tra cattolici e ugonotti.
Visioni di stragi e di sangue angosciano profondamente la sovrana e gli amuleti di Cosimo che, misteriosamente, appare sempre al suo fianco nei momenti più difficili, non bastano a tranquillizzarla.
La morte improvvisa di Enrico II getta la Francia nel caos: pur nel suo immenso dolore, Caterina ne assume la guida, consapevole dell’inadeguatezza dell’erede al trono, il figlio Carlo.
Cerca di fare le scelte politiche che, più opportune, possano riportare pace e stabilità nella nazione, evitando contrasti con la Spagna di Filippo II ed evitando guerre civili a sfondo religioso. I suoi sogni premonitori di sangue e strage la perseguitano mentre Cosimo, nell’ombra, interrogando per lei gli astri, profetizza tradimento e sciagure.
Caterina si destreggia tra i Borbone (ugonotti) e i Guisa (cattolici) ma non riesce ad evitare il massacro di S. Bartolomeo: esausta e senza forze. Ancora le visioni le indicano il cammino: sarà Enrico di Navarra, figlio naturale di Enrico II, quindi ancora un Valois, a regnare,riportando pace e serenità in Francia: dovere di Caterina è quello di vivere ancora a lungo per aiutare Enrico a superare gli ostacoli che dovrà affrontare: questo le dice Cosimo, di nuovo “sempre e solo per amore” accanto a lei.


Recensione
Un bel romanzo storico, come questo, non è solo un’avvincente lettura ma un mezzo ineguagliabile per cogliere la temperie di un determinato periodo storico.
Il contesto esaminato abbraccia un arco di tempo di circa 50 anni, dal sacco di Roma del 1527 alla strage di S.Bartolomeo del 1572; l’autrice presenta con chiarezza, ma senza noiose digressioni, personaggi ed eventi di quel convulso periodo storico: Carlo V, Francesco I, Filippo II, le lotte per l’egemonia in Europa e i contrasti religiosi che insanguinarono il nostro continente.
La narratrice, onnisciente, è la protagonista, Caterina de Medici, intelligente, colta, dotata di indubbie capacità politiche, appassionata studiosa di astrologia , particolare, questo, su cui l’autrice intesse trame con risvolti fantastici, ma anche donna innamorata e madre affettuosa.
Della protagonista, come degli altri personaggi, la scrittrice mette in luce scelte politiche e scelte private, anche se quasi sempre le seconde sono subordinate alle prime.
E’ infatti la ragion di stato che regola comportamenti individuali e collettivi, è sempre in nome della ragion di stato che sembra legittimo tradire o uccidere.
Sia Caterina che gli altri personaggi,considerati spesso solo nomi scritti sulle pagine di un libro di storia, si trasformano, con l’abile penna dell’autrice, in persone che amano, soffrono, determinate o pavide, agiscono con lealtà oppure tradiscono. Quindi, questi personaggi, ben ancorati nel loro contesto storico, attraverso le pagine del romanzo ci vengono restituiti vivi e veri, confermando l’affermazione di diversi studiosi secondo cui, ben lungi dall’essere noiosa, la storia può veramente emozionare.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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