Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Alla corte dei Borgia
Autore: Kalogridis Jeanne
Editore: Longanesi
Argomento: Romanzo storico
Anno: 2006, Pagine: 583
Autore
J.Kalogridis è una studiosa di storia medievale da cui trae ispirazione per i suoi romanzi. Recentemente i suoi interessi si sono indirizzati verso il Rinascimento, specialmente italiano, raccontando vicende storiche con avvincenti intrecci e personaggi femminili forti e passionali.
La storia
Napoli 1488.
Sancia d’Aragona è la giovanissima figlia di Alfonso II, re di Napoli dopo la morte del padre, il crudele Ferrante.
Alfonso II è severo e astioso verso Sancia che dimostra, però, fin da bambina, un carattere forte e indipendente. Il piccolo Alfonso, il fratello, è il centro dell’universo affettivo di Sancia: lo ama e lo protegge, intensamente ricambiata.
La discesa di Carlo VIII, re di Francia, con l’obbiettivo di riconquistare il Regno di Napoli, prima in mano agli Angioini, provoca distruzione e morte e costringe i reali, con le loro famiglie, ad una precipitosa fuga.
Successivamente una coalizione antifrancese obbliga Carlo VIII a lasciare l’Italia ma, nel timore di una nuova invasione da parte di Luigi XII, suo successore, Alfonso II decide di dare in moglie Sancia a Goffredo, figlio di Rodrigo Borgia, cioè Papa Alessandro VI, per assicurarsi l’appoggio del papato.
Sancia deve, così, separarsi dall’amato fratello per trasferirsi a Roma, alla corte dei Borgia, con un marito adolescente che, poi, nel corso degli anni, sebbene pavido e insicuro, proverà sempre per lei sentimenti di ammirazione e di amore.
La corte dei Borgia, dove lussuria, incesti, tradimenti, violenze…costituiscono la normalità, diventa quasi una prigione per Sancia, continuamente controllata e spiata, così la sua vita non è né facile né serena.
Intanto Cesare Borgia, il Valentino, diventa capitano degli eserciti del Papa, dopo aver ucciso il fratello Giovanni: lo stesso Cesare ha un figlio da rapporti incestuosi con la sorella Lucrezia, una delle amanti preferite di Alessandro VI che, vanamente accusato dal Savonarola, è un depravato, vile e succube del figlio Cesare, di cui non riesce a tenere a freno la violenza.
Il Valentino, respinto da Sancia, per malvagia vendetta, combina un matrimonio tra Lucrezia e Alfonso: Sancia è disperata, intuisce i pericoli che corre l’amato fratello, anche in relazione ai rapporti internazionali tra Stato della Chiesa, Francia e Spagna.
Per questo, mentre il Tevere, ogni mattina, mostra i cadaveri dei nemici dei Borgia, Sancia si impadronisce della canterella, potente veleno e arma preferita dei Borgia contro i loro avversari, e, con esso, ottiene la sua libertà.
Recensione
Anche in questo romanzo, come in “La regina maledetta”, protagonista è una figura femminile non inventata ma realmente vissuta, Sancia d’Aragona, morta a Napoli nel 1506.
E’ una donna forte e coraggiosa, autonoma e decisa; mai piegata dalle circostanze, è però anche capace di slanci appassionati e affetti profondi e fedeli.
Il periodo storico esaminato riguarda gli anni immediatamente successivi alla morte del Magnifico. La scomparsa di Lorenzo, nel 1492, priva l’Italia dell’”ago della bilancia” della nostra politica così, dopo la sua morte, iniziano le invasioni straniere, durante le quali gli stati italiani fanno e disfano alleanze in base al personale interesse, essendo completamente assente l’idea di nazionalità.
In questo contesto spicca la figura di Cesare Borgia, con il suo sogno di conquistare tutta l’Italia, alla guida degli eserciti del padre, Papa Alessandro.
Cesare, crudele ed inquietante, è, secondo me, un personaggio storico caratterizzato anche da un particolare fascino, subito, ad es., dal Machiavelli che, inizialmente, lo vede come quel principe ideale che avrebbe salvato l’Italia.
In tempi più recenti, su di lui ha scritto anche Montalban il romanzo “O Cesare o nulla”, traduzione del motto del Valentino “Aut Caesar aut nihil”, delineando una figura piuttosto simile a quella presentata in questo libro.
Nel romanzo, le vicende storiche sono date per scontate: questo evita lunghe (e noiose) pagine di storia ma, certamente, la lettura può creare qualche difficoltà a chi non ha ben presenti quei fatti storici.
Chi, invece, ha una certa conoscenza del periodo, non può non godere un’opera appassionante al punto tale che, sebbene si sappia fin dall’inizio come si concluderà la vicenda,appunto perché è storia, tiene con il fiato sospeso quasi nell’attesa, chissà, di una svolta storica magari sconosciuta.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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