Autore della recensione: Tagliaventi Federica

Titolo: La caduta dei giganti

Autore: Follett Ken

Editore: Mondadori

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2010, Pagine: 995


Autore
Ken Follett è nato a Cardiff nel 1949 e vive a Londra con la moglie Barbara. Laureatosi in filosofia all'University College di Londra, ha lavorato come giornalista. La sua straordinaria carriera di scrittore inizia nel 1978 con "La cruna dell'ago". Uguale successo mondiale hanno poi ottenuti tutti i romanzi successivi.


La storia
22 giugno 1911: in Inghilterra Carlo V viene incoronato Re. Lo stesso giorno in Galles un ragazzino di nome Billy Williams compie 13 anni e inizia a lavorare in miniera. Sono solo due dei tanti personaggi che raccontano questa lunga storia, in cui si incrociano i destini di cinque famiglie, sparse in tutto il mondo e segnate in maniere diverse dallo scoppio della Prima guerra mondiale e della Rivoluzione russa... Dalle miniere di carbone ai candelabri scintillanti di palazzi sontuosi, dai corridoi della Houses of Parliament ai sobborghi di San Pietroburgo il racconto si muove tra drammi familiari e questioni internazionali.


Recensione
Quando ho dovuto indicare il genere di questo romanzo mi sono trovata in difficoltà. I protagonisti sono personaggi di fantasia, e le loro storie fatte di amicizie, amori, dolori e tradimenti costituiscono la trama principale, ma la vera protagonista è la storia del secondo decennio del ‘900, fin nei fatti più specifici. Contraddistinto dalle minuziose descrizioni tipiche di Ken Follett, consiglio questo libro a coloro che amano la storia del secolo scorso e non hanno timore di immergersi in essa, combattendo al fianco di ragazzi fin troppo giovani nelle trincee della Germania o ascoltando i discorsi del Primo ministro inglese Lloyd George e del Presidente americano Wilson, scendendo in piazza con suffragette coraggiose o fuggendo alla polizia zarista accanto a rivoluzionari bolscevichi. E’ un romanzo che fa vivere intensamente un momento storico molto difficile per tutto il mondo, ed è interessante calarsi in fatti studiati solo o prevalentemente su manuali di storia... un po’ come “mettersi dall’altra parte”. Mi è piaciuto molto e attendo con ansia i prossimi due romanzi, essendo questo il primo della trilogia “The Century”.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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Commenti - 1 presenti. Valutazione media: 9,00 / 10


Francesca Manoni (15/02/11)

Secondo me, K.Follett è un autore abbastanza commerciale però quando scrive romanzi storici riesce a realizzare delle belle opere.
Basti pensare a “I pilastri della terra” che ha avuto un seguito con “Mondo senza fine”: romanzi di grande successo, caratterizzati da ricostruzioni storiche molto precise.
“La caduta dei giganti” non è da meno: opera poderosa e complessa, narra le vicende di cinque famiglie i cui destini si incrociano durante gli anni della prima guerra mondiale a causa della quale, appunto, la Storia assiste alla caduta dei giganti, cioè al crollo del Reich, dell’Impero austriaco, di quello ottomano e di quello zarista.
Il romanzo presenta due livelli di lettura: dal punto di vista storico sono molto interessanti e accurate le ricostruzioni, ad esempio, delle tensioni diplomatiche all’indomani dell’assassinio di Sarajevo, dei fatti che portarono alla fine del regime zarista e delle trattative di pace a Parigi.
Questo primo livello potrà interessare di più chi conosce questa fase della storia ma è comunque facilmente accessibile anche a chi ha conoscenze meno precise.
Per quanto riguarda il secondo livello, l’invenzione romanzesca, sono per tutti coinvolgenti le vicende dei protagonisti, figure ben caratterizzate e molto coerenti, uomini e donne vivi, rappresentazione di quell’umanità che con sentimenti diversi ma con identica sofferenza visse l’esperienza della guerra.
Il linguaggio scorrevole e il ritmo piuttosto serrato degli avvenimenti, con pause quasi di sospensione in attesa degli eventi, rendono la lettura veramente molto piacevole.
In particolare, a mio parere, molto bella la conclusione che costituisce, veramente, una giusta e decisa rivincita.

Valutazione: 9 / 10