
Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Non aveva la faccia
Autore: Cardinali Sergio
Editore: Creativa
Argomento: Letteratura italiana
Anno: 2010, Pagine: 124
Autore
Sergio Cardinali è nato a Jesi nel 1960. Ex studente del Cuppari, diplomatosi al Conservatorio, è da diversi anni direttore della scuola musicale Pergolesi.
Nel 2008 lo scrittore è stato ospite della nostra scuola, incontrando gli studenti del corso B Programmatori: nel 2009, grazie alla disponibilità di Sergio, è stato possibile ripetere l'esperienza.
La storia
Mauro Berardi è un musicista di 45 anni: fin da adolescente ha inseguito i suoi sogni e le sue ambizioni artistiche sacrificando, per queste, anche il suo amore giovanile, Raffaella.
Una sera, dopo un concerto, si presenta a lui un ragazzo di 16 anni, suo figlio.
Questo incontro lo costringe a ripercorrere il suo passato ma anche a riprogettare il suo futuro: Raffaella gli aveva detto che non aveva la faccia da padre e ora il figlio gli fa intendere la stessa cosa ma Mauro, in arte Sbass, smarrito e confuso dopo l’incontro con Francesco, suo figlio, capisce che questa faccia da padre deve, in qualche modo, trovarla o inventarla.
Mauro, dopo una vita affettiva piuttosto disordinata, ha ora una relazione stabile con Sara che, dolce e premurosa, vede in Francesco la realizzazione del suo desiderio di maternità ma il problema è lo stesso Francesco che vede il padre come un estraneo colpevole di averlo abbandonato.
Circostanze tragiche portano Francesco, Sara e Mauro a vivere insieme: non sono una famiglia perché priva di complicità e confidenza ma, nel loro intimo, tutti e tre è una famiglia vera quella che vorrebbero. E’ ancora attraversando un altro dolore e vivendo un’altra perdita che Francesco riesce a manifestare il suo bisogno di avere un padre e Mauro e Sara la loro gioia di avere un figlio.
Recensione
Anche in questo terzo romanzo dell’autore la musica svolge, magari in sottofondo, un ruolo importante: è musicista Sbass, è violinista Chiara, la ragazza con cui Francesco stabilisce una tenera amicizia ma è il linguaggio stesso ad essere musicale. Lo scrittore sembra, in alcune descrizioni, giocare con le parole così come si può con le note fino a realizzare un insieme armonico e melodioso.
L’atmosfera del romanzo è sospesa, in bilico tra un tempo del reale e del concreto ed uno dei sentimenti e dei ricordi, anche questo rende piuttosto lento il ritmo della narrazione ma, rispetto agli altri due romanzi, questa storia cattura di più l’emozione di chi legge, coinvolto nell’attesa di un esito ai dubbi e alle paure dei protagonisti.
Tra l’altro, pur essendo un romanzo piuttosto breve, sono diversi i problemi affrontati e tutti di estrema attualità: in realtà sono problemi di oggi ma anche di sempre, dibattuti ma mai risolti né risolvibili perché affondano le radici nell’umana fragilità e nell’umano desiderio di amare e di essere riamati.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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