
Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Il ritorno del soldato
Autore: West Rebecca
Editore: Neri pozza
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 2009, Pagine: 143
Autore
R. West è lo pseudonimo di Cicely Isabel Fairfield (1892-1983): scrittrice e giornalista inglese, è autrice di importanti opere di narrativa.
La storia
Nel corso della prima guerra mondiale Chris viene ferito e, come conseguenza, perde la memoria degli ultimi 15 anni della sua vita.
Viene inviato a casa in convalescenza, nella splendida villa di Baldry Court dove lo attendono la bella ed elegante moglie Kitty e l’affezionata cugina Jenny. Le due giovani donne hanno fatto dell’adorare Chris la loro ragione di vita e con grande dolore scoprono che neppure il ritorno a casa permette al giovane di ricordare la moglie e tutti i cambiamenti che negli ultimi anni erano avvenuti nella sua vita.
Solo con Jenny, amica fin dall’infanzia, sembra essere in grado di riallacciare i rapporti e a nulla valgono cure e terapie proposte dai migliori medici.
Dal momento del suo ritorno, però, Chris non fa che chiedere di Margaret, la giovane di cui era innamorato tanti anni prima: di condizioni modeste (figlia di un locandiere) ora Margaret è una donna precocemente invecchiata che conduce un’esistenza di fatiche quotidiane, non ha nulla dell’eleganza e della raffinatezza di Kitty ma Chris la vuole a Baldry Court, incurante del fatto che questa presenza costituisca un fastidio e un’offesa per la moglie.
Un altro medico, consultato, elabora una sua diagnosi e la stessa Margaret propone un tentativo…
Recensione
Questo romanzo, anche se molto breve, presenta tuttavia quella compiutezza e quella ricchezza a volte presenti in opere di maggior respiro.
Infatti, anche se in breve, i personaggi risultano lo stesso ben caratterizzati così come lo è l’ambiente in cui la storia si svolge, Baldry Court, elegantemente ristrutturata in base ai gusti raffinati (e dispendiosi) di Kitty. E’ uno spazio chiuso in tutti i sensi, soprattutto è uno spazio claustrofobico, quasi una trappola all’interno della quale sono imprigionate le paure e i nascosti sentimenti dei protagonisti.
Per questo motivo, si potrebbe ipotizzare la perdita della memoria come inconscio desiderio di vivere un’esistenza altra, così, la conclusione della storia potrebbe essere, a seconda dei punti di vista, tanto un lieto fine quanto una sconfitta.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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