Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Almeno il cappello

Autore: Vitali Andrea

Editore: Garzanti

Argomento: Romanzo storico

Anno: 2009, Pagine: 405


Autore
A. Vitali è nato nel 1956 a Bellano, sul lago di Como, dove esercita la professione di medico. Ha pubblicato numerosi romanzi ottenendo anche premi e riconoscimenti.


La storia
1927, Bellano.
Grosse novità stanno maturando sulle rive del lago di Como: il ragionier Onorato Geminazzi, prima cornetta della Banda di Lovano (in realtà seconda), decide di accettare un’offerta di lavoro presso la locale azienda ospedaliera, su pressione della moglie, alle prese con una numerosa prole (anche nel rispetto di quanto chiede il duce) e con le difficoltà di arrivare a fine mese.
Dietro questa offerta, in realtà, ci sono maneggi e favori, promessi e concessi, tra i vari burocrati fascisti che cercano di accontentare mogli e parenti: sta di fatto che il lavoro offerto a Geminazzi implica uno stipendio decisamente più elevato e questo spinge il ragioniere ad accettare e trasferirsi in quel di Bellano.
Quando arriva, con il battello, trova ad accoglierlo una fanfara di cinque elementi che, durante il periodo estivo, aspetta e saluta, a suon di musica, turisti e passeggeri: il Geminazzi, dopo anni di esperienza come prima cornetta (seconda) nella Banda di Lovano, coglie subito limiti e difetti di quei musicisti, a detta sua, improvvisati e, con il benestare delle autorità, si impegna in un'opera di rinnovamento musicale, addirittura con l’intenzione di trasformare la fanfara in una banda a tutti gli effetti.
Occorre una sede, occorrono altri strumenti, occorrono le divise, oltre, ovviamente, altri musicisti… ma il ragioniere, per niente spaventato dalle difficoltà, con determinazione e tenacia si dedica al compito.
Certo che gli ostacoli ci sono: ad esempio il podestà e il segretario comunale non intendono tirare fuori una lira, bisogna rivolgersi all’Opera del dopolavoro fascista ma anche quest’ultima, tante lodi ma soldi…niente!
Un problema a parte è poi costituito dal Nasazzi: ottimo suonatore di bombardino è indispensabile per la costituenda banda ma il suo comportamento non è chiaro per le assenze alle prove.
I soliti pettegoli affermano che, avendo una moglie (la seconda) molto più giovane, è impegnato a soddisfarla ma la realtà è che la moglie, giovane, sì, ma robusta montanara, a suon di ceffoni si fa rispettare e impedisce al marito, controllandolo severamente, di spendere i soldi della quindicina nelle varie osterie del paese, di cui era, fino al secondo matrimonio, assiduo frequentatore.
Geminazzi potrebbe anche superare queste difficoltà, potrebbe anche riuscire a realizzare un concerto d’inaugurazione della Banda di Bellano ma la sorte gli sta preparando un tiro veramente mancino…


Recensione
Divertente e spassoso,il romanzo è un altro spaccato di vita di Bellano, piccolo paese che è, però, specchio di una realtà universale per la presenza di una varia e gesticolante umanità con caratteristiche che sono di tutti i tempi.
Ecco infatti l’affarista senza scrupoli e la segretaria perdutamente innamorata di lui, il prevosto saggio e accomodante, la perpetua che sa tutto di tutti, gli intrallazzi politici e amorosi, i gesti di generosità e quelli di egoismo… il tutto raccontato con quella freschezza e quella semplicità che sono tipiche di Vitali, qualità che, però,manifestano comunque un scrittura sapiente e ricca, dietro la quale si coglie l’invito a sorridere sulla vita e sugli imprevisti che, a volte, essa ci riserva.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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