Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Si è fatto tutto il possibile

Autore: Venturino Marco

Editore: Mondadori

Argomento: Letteratura italiana

Anno: 2008, Pagine: 240


Autore
M.Venturino, nato nel 1957,è direttore di divisione di Anestesia e terapia intensiva all’IEO, l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano.
Nel 2005 ha pubblicato con Mondadori il suo primo romanzo “Cosa sognano i pesci rossi”.


La storia
Mario Valenti è un anestesista, considerato il migliore nell’ospedale in cui lavora, ma anche docente universitario e professionista molto noto presso cliniche private.
Ha una solida posizione economica e sociale, è un medico stimato e affermato ma un giorno, un 29 dicembre, un giorno come tanti altri, durante un semplice intervento, commette un errore e, scambiando una fiala con un’altra di aspetto simile, provoca la morte di un paziente.
L’uomo è anziano e solo, nessuno avanza pretese, richieste, nessuno muove accuse, nessuno, in sala operatoria si è accorto dell’errore, d’altra parte, che senso avrebbe confessarlo e dire addio alla propria carriera? Questa scelta, di certo, non riporterebbe in vita il paziente. Sono tali le considerazioni del dottor Valenti ma non ha fatto i conti con i suoi rimorsi, con gli incubi, con una coscienza che, messa spesso a tacere per assecondare la sua ambizione prestandosi a giochi di potere, ora si fa prepotentemente sentire mettendo in crisi la sua stessa esistenza e spingendolo a rivederla sotto altra luce.
Ecco allora che, quasi fosse la vita di un altro, gli si mostrano le falsità, gli imbrogli, le meschinità compiute o a cui si è prestato spostando sempre più avanti il limite del lecito e del giusto, dimenticandosi degli affetti, della moglie e del figlio, ai quali ha offerto solo benessere materiale.
L’analisi impietosa della sua esistenza che, erroneamente, aveva creduto di poter dominare, lo spinge a considerazioni amare e ad una decisione irrevocabile.


Recensione
Ambientato nel mondo ospedaliero, il romanzo ne offre un’immagine veramente impietosa e inquietante al punto che, leggendo, ci si augura che certi atteggiamenti e certi comportamenti siano solo di un piccolo gruppo che, a volte, è quello che si fa notare per superficialità e leggerezza, caratteristiche che non sono dei più.
Più a fondo, però, secondo me, il romanzo ci racconta la storia di un uomo che al potere e alla carriera ha sacrificato tutto, di un uomo che, nello svolgimento del proprio lavoro, ha trascurato ogni etica e ogni morale: questa consapevolezza, pienamente, viene acquisita dal protagonista solo alla fine della sua vicenda quando l’uomo nuovo che, all’inizio, nasce in lui, prende il sopravvento sull’affarista senza scrupoli.
E’ una storia introspettiva ma sentimenti e stati d’animo sono presentati con l’ intensità di un vortice che trascina chi legge nel pozzo della coscienza del protagonista grazie all’appassionata scrittura dell’autore e all’attenta analisi con cui le debolezze dell’uomo vengono presentate come debolezze non di una categoria ma di ogni uomo che abbia fatto del successo e del potere le proprie ragioni di vita.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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