Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Morte a Firenze
Autore: Vichi Marco
Editore: Guanda
Argomento: Giallo
Anno: 2009, Pagine: 344
Autore
M.Vichi è nato nel 1957 a Firenze e vive nel Chianti. E' autore di racconti, testi teatrali e romanzi.
La storia
Firenze: 1966
Il commissario Bordelli è molto preoccupato per la scomparsa del tredicenne Giacomo Pellissari: dopo 5 giorni di ricerche, nessuna traccia dell’adolescente, all’apparenza svanito nel nulla.
Una mattina, nei boschi vicino Firenze, un cacciatore scopre un cadavere appena coperto da terra e foglie; si tratta proprio di Giacomo che, dopo essere stato violentato, è stato strangolato.
La notizia getta nello sconforto il commissario anche perché dai primi rilievi e dalle attente indagini non emergono indizi di alcun tipo ma, alcuni giorni dopo, ritornando sul luogo del ritrovamento, Bordelli trova la ricevuta di una bolletta del telefono: il proprietario è un certo Panerai, di professione macellaio, incensurato.
E’ il collaboratore del commissario, il giovane Piras, che viene incaricato di tenere il macellaio sotto sorveglianza, anche se quei boschi sono frequentati da cacciatori e cercatori di funghi, quindi la ricevuta non può essere una prova di colpevolezza.
Le indagini di Piras svelano soltanto che Panerai, un tipo decisamente sanguigno, fa parte di un gruppetto di nostalgici del duce e del Ventennio, ma questo non significa che sia capace di violentare e uccidere un bambino.
Mentre il commissario, che ha più di 50 anni, si macera nella sua solitudine di uomo e nella sua sconfitta professionale, resa più dolorosa dalle crudeli circostanze della morte del piccolo Giacomo, le continue e insistenti piogge provocano lo straripamento dell’Arno che allaga e copre di fango buona parte della città: non si contano vittime e danni, mancano i viveri, l’elettricità, gli ospedali sono stracolmi di feriti, tantissime persone non hanno più una casa…
Bordelli, insieme a tanti altri, presta il suo aiuto dove c’è più bisogno e, in queste circostanze, conosce la giovane e bella Eleonora: la differenza d’età tra i due è notevole ma lo è anche l’intesa che ben presto stabiliscono.
Forse è lei, pensa Bordelli, la donna che, finalmente, porrà fine alla sua solitudine, quasi un riscatto dopo tante delusioni.
Nonostante l’alluvione, le indagini sulla morte di Giacomo continuano e alcuni spostamenti sospetti, accuratamente controllati dal fedele Piras, fanno intuire al commissario quello che potrebbe essere successo ma per accusare delle persone occorrono prove certe, non bastano sospetti né intuizioni…
Recensione
Il romanzo è ambientato nel 1966: già questo lo rende particolare perché non ci sono cellulari né computer da analizzare, non c’è la scientifica che isola ed esamina la scena del crimine, quindi le indagini si svolgono un po’ all’antica, sono caratterizzate da pedinamenti e osservazioni.
Manca poi il desiderio di imitare modelli americani o stereotipi vari, secondo me questo è uno dei numerosi pregi di questo bel libro, un giallo tutto italiano che riflette la temperie, tra l’altro, di quegli anni.
Alla trama del giallo si unisce la storia personale del commissario Bordelli che ha in comune alcuni tratti con il commissario Montalbano: entrambi di mezza età e alle prese con la consapevolezza del proprio invecchiare, entrambi amanti del buon cibo e del buon vino, entrambi caratterizzati da un senso della giustizia che è prima interiore poi legato al proprio lavoro.
Le analogie, però, finiscono qui visto che Montalbano riesce a risolvere i casi delittuosi mentre il romanzo di Bordelli è un noir che, alla fine, svela verità così terribili che fanno pensare ai noir di Carlotto. Bordelli è stato partigiano, ha vissuto la guerra e gli orrori dell’occupazione nazista, a cui spesso ripensa, ma quello a cui si trova di fronte è, forse, più disumano anche perché poi, nella parte finale, l’orrore lo toccherà molto da vicino.
La scrittura scorre fluida ed elegante con parti più introspettive che non rallentano né il ritmo né la tensione, a volte alleggerita da dialoghi di sottile ironia.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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