Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: L'ultimo uomo buono

Autore: Kazinski A.J.

Editore: Longanesi

Argomento: Giallo

Anno: 2011, Pagine: 519


Autore
A.J.Kazinski è lo pseudonimo con il quale si firmano due autori danesi: A.Klarlund e J.Weinreich.
Il primo è sceneggiatore di numerose serie televisive, il secondo è autore di romanzi per ragazzi.


La storia
Due poliziotti, Niels Bentzon a Copenaghen e Tommaso di Barbara a Venezia, sono coinvolti nello stesso caso: sono morte, nei luoghi più disparati del mondo, 34 persone con gli stessi sintomi, cioè strani segni sulla schiena, quasi terribili ustioni.
Sia a Venezia che a Copenaghen le ricerche sono ostacolate dai rispettivi capi della polizia che considerano a dir poco assurde le ipotesi e le congetture dei due poliziotti ai quali, addirittura, viene assegnato un periodo di riposo.
Tommaso invia tutto il materiale che possiede a Niels che, con l’aiuto di Hannah, una famosa astrofisica, scopre che le misteriose ustioni non sono altro che numeri, ripetuti usando i più svariati codici numerici e che le morti si sono susseguite seguendo un sistema matematico.
L’ultima vittima aveva il numero 34, questo elemento, insieme ad altri presenti nel sistema, rimandano a testi sacri ebraici secondo cui Dio ha mandato sulla terra 36 uomini buoni a difesa dell’intera umanità: la loro morte comporterebbe la distruzione del mondo.
In effetti, le 34 vittime erano persone buone ed ora è fondamentale individuare le ultime due ed impedirne la morte.
Le conoscenze e l’intelligenza di Hannah le permettono di risolvere il sistema e di stabilire la data e il luogo in cui verranno uccisi gli ultimi due buoni: Venezia e Copenaghen.
Sta ora a Tommaso e a Niels individuare gli ultimi due buoni e salvarli…


Recensione
Ancora un giallo dalla Scandinavia, questa volta ambientato a Copenaghen, in Danimarca, esattamente nei giorni in cui è in corso un vertice mondiale sul clima con lo scopo di salvare il pianeta dall’inquinamento che lo sta distruggendo.
In parallelo, anche Niels, pur nell’incredulità e nello scetticismo generale, sta cercando di fare la stessa cosa: salvare l’umanità impedendo la morte degli ultimi giusti.
Su questa linea, tra reale e sovrannaturale, si sviluppa tutta la narrazione che si legge piacevolmente anche per un ritmo, nel complesso, abbastanza dinamico, ma è poi deludente, secondo me, la parte finale dove le spiegazioni sono tutte sovrannaturali.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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