Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: I fratelli Ashkenazi
Autore: Singer Joshua Singer
Editore: Longanesi
Argomento: Romanzo storico
Anno: 1970, Pagine: 761
Autore
Israel Joshua Singer (1893-1944) è nato a Varsavia dove ritorna dopo un trasferimento a Kiev: questo, tra i suoi romanzi, è considerato il suo capolavoro.
La storia
Le vicende si svolgono in Polonia, nella città di Lotz dove vivono molti ebrei dediti all’attività tessile, con la tradizionale filatura a telaio.
All’interno di questa comunità vive un gruppo di famiglie ebraiche rigorosamente osservanti, tra queste la famiglia di Abraham Ashkenazi, padre di due figli gemelli, Simcha Meier e Jakob.
I due figli crescono con carattere e temperamento completamente diversi: Simcha Meier, avviato, per le sue capacità, agli studi religiosi, si rivela, ben presto, particolarmente adatto per il commercio.
Freddo e calcolatore fin dalla prima giovinezza, specula su qualunque cosa, manifestando doti imprenditoriali e intuito commerciale a differenza del fratello Jakob che, meno brillante negli studi, è però allegro e spensierato: incapace di provare rancore, Jakob cerca di stabilire, ma inutilmente, rapporti affettuosi con il fratello.
Intanto, anche in Polonia si stanno diffondendo i telai meccanici: il giovane Simcha, in seguito al matrimonio con Dinah, senza scrupoli si impadronisce della fabbrica del suocero, introducendo novità e cambiamenti allo scopo di ottenere maggiori profitti.
Lo scopo del giovane è quello di diventare il primo industriale della città, poi della Polonia, usando ogni mezzo per raggiungere l’ obbiettivo: non ci sono limiti morali, sentimenti o affetti che possano distoglierlo dalla meta, non esita neanche a far licenziare il padre per ottenere il suo ruolo, reagisce e vanifica scioperi e proteste operaie che si verificano in Polonia come nel resto d’Europa, mentre il gemello Jakob trascorre il tempo tra occasioni mondane e facili amori.
Le vicende storiche europee coinvolgono anche il microcosmo di Lotz: lo scoppio della prima guerra mondiale, l’invasione tedesca, la rivoluzione russa, le difficoltà del dopoguerra fino alla crisi del ’29 vedono coinvolti, in modo diverso, i due fratelli che, proprio in circostanze tragiche tentano una tardiva riconciliazione.
Recensione
Romanzo storico di ampio respiro, offre un quadro preciso delle vicende europee dalla prima metà dell’800 fino alla crisi del ’29: la prospettiva da cui vengono guardate è quella di una comunità ebraica che, dai russi o dai tedeschi o dagli stessi polacchi, è comunque sempre costretta a subire violenze e pogrom.
Il ritmo della narrazione è serrato ed è precisa la ricostruzione storica resa molto interessante grazie ai due fratelli protagonisti e ad altri personaggi, ad esempio i primi fondatori di gruppi comunisti in Polonia, ciascuno dei quali permette di cogliere le varie sfaccettature e i vari aspetti di questa complessa fase della storia .
La figura di Simcha Meier fa pensare ad alcuni personaggi verghiani attraverso i quali lo scrittore siciliano mostra l’inutilità della corsa alla “roba”che, anche ottenuta, non riesce comunque a dare significato all’esistenza: anche a Simcha, infatti, la roba rivelerà la sua insensatezza.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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