Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: La ballata di Mila

Autore: Strukul Matteo

Editore: e/o

Argomento: Giallo

Anno: 2011, Pagine: 195


Autore
M. Strukul è nato a Padova nel 1973: scoperto da Carlotto è cofondatore di Sugarpulp, movimento letterario dedicato al pulp-noir.
Collabora con diverse riviste ed è dottore di ricerca in diritto europeo dei contratti.


La storia
Nella zona tra Padova e Treviso, due bande criminali sono in contrasto per il controllo del territorio: si occupano di sfruttamento della prostituzione, spaccio di droga, riciclaggio di denaro sporco…
Le due gang rivali sono, da un lato, quella dei cinesi Pugnali Parlanti, guidata dall’anziano e intelligente Guo, l’altra è invece malavita locale, guidata dal ricco affarista Pagnan.
I due gruppi sono sullo stesso piano in quanto a ferocia e crudeltà: torture, sevizie, esecuzioni di nemici o traditori fanno parte del loro agire quotidiano.
Tra le due bande si inserisce Mila, una giovane donna cresciuta con un addestramento quasi militare: abile cecchino, esperta di arti marziali, formata in tutti gli sport, è una potente arma da guerra che, con un doppio gioco, si offre ad entrambe le gang come killer per eliminare gli avversari.
In realtà Mila sta perseguendo un suo scopo preciso, è la vendetta, infatti, la molla del suo agire.


Recensione
Questo romanzo appartiene ad un sottogenere del noir che è il pulp-noir.
Come nel noir sono evidenziati gli aspetti peggiori della società e sono presentati personaggi che conducono un’esistenza al di fuori del diritto e della morale ma nel pulp è maggiore l’attenzione verso il contesto urbano, come in questo caso il nordest, presentato nel suo degrado e nel suo squallore.
Inoltre, nel pulp è presente un eroe forte e determinato, in questo caso Mila, con comportamenti e scelte che non sono, però, molto diversi da quelli dei “malvagi”.
Mila è una spietata assassina, è violenta e senza pietà come lo sono le due bande rivali, il suo passato può solo minimamente attenuare la condanna nei suoi confronti, non giustificare il suo comportamento.
Questo romanzo è il primo dell’autore, scoperto da Massimo Carlotto. Le opere dei due scrittori hanno molto in comune: l’area geografica in cui si svolgono le vicende e le tematiche affrontate, però l’opera di Strukul, per quanto di interessante lettura, ha delle debolezze costituite da qualche passaggio poco convincente, debolezze mai notate in Carlotto.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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