Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Il tempo delle donne

Autore: Cizova Elena

Editore: Mondadori

Argomento: Romanzo storico

Anno: 2011, Pagine: 230


Autore
E. Cizova è nata a Leningrado nel 1957. Scrittrice,traduttrice e saggista, dirige un'importante rivista culturale impegnata a far conoscere l'arte e la letteratura internazionali in Russia.


La storia
Le vicende si svolgono a Leningrado (S.Pietroburgo) agli inizi degli anni ‘60.
Antonina, come molte altre giovani, dalla campagna si trasferisce in città dove trova lavoro in una fabbrica.
La sua ingenuità la spinge tra le braccia di un uomo che poi, una volta che Antonina è incinta, non vuole più saperne di lei ma, tramite il comitato di fabbrica, la giovane ottiene un alloggio anche se in coabitazione con tre donne anziane.
Nasce la piccola Sofia alla quale le tre donne si affezionano moltissimo e, come nonne premurose, si prendono cura di lei.
La bambina, molto intelligente, è, però, muta, e Antonina vive nel terrore che lo stato se ne voglia occupare, magari trasferendola da un ospedale all’altro.
Tra queste paure, la vita continua nel dispotico ordine del comunismo sovietico ma l’aggravarsi delle condizioni di salute di Antonina pone le donne di fronte alla necessità di compiere nuove scelte.


Recensione
Per definire questo romanzo si potrebbe utilizzare un colore: grigio, perché è così la vita delle donne protagoniste della vicenda.
Sono donne coraggiose e decise a scrivere la loro storia ma in una dimensione di squallore quotidiano non solo per le ristrettezze economiche ma anche per l’ottusità mentale di altri che le circondano.
Su questo universo incombe sia il ricordo, spesso ricorrente, delle stragi e dei lutti provocati dal comunismo e dalla II guerra mondiale, sia la "longa manus" dello Stato che, mentre solo parzialmente assiste il cittadino, d’altro lato totalmente lo controlla e lo manipola.
Anche la televisione svolge una funzione manipolatrice mostrando, ad es., quanto siano invidiabili le condizioni dell’operaio russo rispetto a quello americano.
Lo stile del romanzo è molto particolare ma con esiti estremamente felici: infatti si alternano punti di vista diversi, elementi della realtà e della fiaba, con un linguaggio scarno, ruvido, quasi severo che riesce a mantenersi con perfetto equilibrio fino alla conclusione.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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