Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Vite che non sono la mia

Autore: Carrere Emmanuel

Editore: Einaudi

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2011, Pagine: 236


Autore
E.Carrere è nato a Parigi nel 1957.
Ha pubblicato diversi romanzi di successo: è anche sceneggiatore e regista.


Recensione
Durante le vacanze natalizie del 2004, E.Carrere è nello Sri Lanka insieme alla sua compagna, Helene, e ai rispettivi figli.
Lo scrittore, quindi, si trova a vivere i terribili giorni dello tsunami ed è testimone diretto della distruzione fisica, materiale ma anche morale provocata dall’evento.
In tali circostanze, se gli uomini riescono a dare il peggio di sé, ci sono, però, anche persone che con slancio e generosità cercano di offrire il loro sostegno a chi soffre.
Questo è il caso della stessa Helene, la compagna dello scrittore, che si adopera per alleviare le pene, tra l’altro, di una coppia che ha perso, travolta dall’onda, la figlia di 4 anni.
L’esperienza vissuta nello Sri Lanka rinsalda il legame, prima in crisi, tra lo scrittore e la sua compagna: l’esperienza della devastazione li rende più vicini, più consapevoli dell’importanza della presenza dell’altro.
A distanza di poco tempo, Carrere è testimone di un’altra tragedia, la morte di Juliette, sorella di Helene, malata di tumore.
Questa tragedia gli permette di conoscere la famiglia della sfortunata donna e il suo collega e amico Etienne.
Tutti questi avvenimenti,di cui è testimone, lo spingono a scrivere quello che ha visto e vissuto, raccontando anche la storia di Juliette e di Etienne, entrambi giudici, entrambi sopravvissuti ad un precedente tumore, entrambi zoppi.
Juliette e Etienne non sono figure epiche ma eroiche sì, nell’accettazione positiva e gioiosa del quotidiano, nell’amore per la giustizia applicata con serietà ma con quel senso di umanità che rende attenti ai più deboli, nel gusto e nel piacere di un vivere considerato pieno perché segnato dalla capacità di amare, nella sopportazione della malattia e del dolore.
Raccontando di loro, intanto, l’autore racconta di sé e lo fa con uno stile brioso ma anche appassionato, commosso e, a volte, divertito, e con sottigliezze linguistiche mai gratuite né inutili.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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