Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: La spia che venne dal freddo
Autore: le Carrè Jhon
Editore: Mondadori
Argomento: Giallo
Anno: 2001, Pagine: 237
Autore
John Le Carré, pseudonimo di David John Moore Cornwell (Poole, 19 ottobre 1931), è uno scrittore britannico. Autore di molti fra i più venduti romanzi di spionaggio, è stato un agente segreto del Secret Intelligence Service.
La storia
Le vicende narrate si svolgono durante il periodo della guerra fredda a Berlino e a Londra.
Protagonista è Alec Leamas, agente del servizio segreto inglese il quale,
dopo aver creato e guidato una rete di spionaggio nella Germania dell’Est, ne vede la distruzione in seguito all’ennesima uccisione di un suo uomo.
Ritornato a Londra, il suo capo gli offre un’ultima missione, quella di infiltrarsi nel servizio segreto della Repubblica Democratica Tedesca allo scopo di neutralizzare Mundt, la terribile guida dei servizi segreti della Germani dell’Est.
Per raggiungere lo scopo, Leamas deve fingersi un uomo alla deriva, deluso dal suo lavoro di agente segreto inglese: viene così contattato da agenti dell’Est che lo conducono nella Repubblica Democratica.
Leamas, per giungere all’eliminazione di Mundt, sfrutta l’odio che nei suoi confronti nutre Fiedler, agente del contro spionaggio ma, ben presto, Leamas si accorge di far parte di un piano più ampio e diverso da quanto gli era stato comunicato.
Recensione
Il romanzo, sicuramente il più famoso dell’agente segreto-scrittore Le Carrè, presenta una trama intricata e coinvolgente con situazioni e personaggi che rendono perfettamente il clima e l’atmosfera degli anni della guerra fredda.
Alec Lemas, il protagonista, si trova a fare il doppio gioco ma, ben presto il lettore si trova di fronte a circostanze per cui nessuno è veramente quel che sembra: lo stesso Alec, come chi legge, comprende solo alla fine qual è la sua vera missione e questo crea quell’atmosfera di suspence che rende più interessante la spy story.
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