Autore della recensione: Baldini Edoardo

Titolo: La lotta per la vita

Autore: Jack London

Editore: Cargo

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2006, Pagine: 288


Autore
Jack London, pseudonimo di John Griffith Chaney London (San Francisco, 12 gennaio 1876 – Glen Ellen, 22 novembre 1916), è stato uno scrittore statunitense, noto per romanzi quali Il tallone di ferro, Martin Eden, Zanna Bianca e Il richiamo della foresta.


La storia
Questo racconto parla della vita di un ragazzo chiamato Tom, il quale lavora come assistente in una clinica della California, precisamente in un reparto di idioti, da 25 anni. Tom ha 28 anni e gli piacciono gli idioti, perché gli fanno pensare a quanto è fortunato a non esserlo.
In questo reparto ci sono malati con diversi problemi fisici o mentali. Miss Jones pensa che Tom sia un esperto a lavorare con questi malati, infatti ogni volta che arriva un’infermiera nuova lui le insegna come si fa. Lui sa che un idiota può mangiare due volte più velocemente se sai dargli da mangiare. In quel reparto venivano considerati tutti deboli, ma lui non si considerava debole. Il dottor Dalrymple dice che lui è troppo dritto per stare in quella casa. Gli epilettici vivono in una casa tra gli alberi chiamata “casa club”, sono isolati perché non sono dei deboli qualsiasi, Tom suonava nella banda e scriveva libri: una volta lui è stato male ed è stata una fortuna che il reparto non sia andato in fallimento.
Tom conosce il mondo, ma non gli piace, la casa è l’unico posto che gli piace. Ha una bocca buffa, la quale gli pende e dei brutti denti. Tom voleva sposarsi e una volta ne parlò con il dottor Whatcomb, il quale gli rispose che gli idioti non possono sposarsi. Una volta si era innamorato di una ragazza dagli occhi azzurri, dai capelli biondi e con una voce gentile. Voleva essere adottato e viene adottato da una signora chiamata Bob, in un ranch. In questo ranch lui svolgeva le faccende quotidiane ma, se le faceva con lentezza, veniva frustato con una cinta dalla signora Bob, la quale un giorno gli diede tre dollari per andare a comprare il latte, ma con quei soldi lui ritornò in clinica. Tom scappò con Joe e Charley, ma poi ritornò a prendere Albert, un idiota, per la forte amicizia che aveva con lui.
Dopo le numerose difficoltà trovate, ritornarono nella clinica; all’arrivo vennero rimproverati dal dottore e Tom prese un abbraccio di contentezza per il suo ritorno da parte dell’infermiera che aveva gli occhi azzurri.
L’infermiera si sposò con l’idraulico che era venuto dalla città per aggiustare le grondaie della nuova infermeria. Tom non poteva stare senza Albert,un idiota il quale cresceva fisicamente sempre di più ma non mentalmente.
Mi sono piaciute le molte similitudini e descrizioni dei personaggi in particolar modo di Tom.


Recensione
Cosa non mi è piaciuto e perché:
Non mi è piaciuto come spiega le cose l’autore, mi è restato molto difficile fare questa lettura e capire alcuni brani.

Un breve messaggio per chi sta per leggere questo libro:
Non consiglierei la lettura di questo libro.

La frase che mi p piaciuta di più:
“Il dottor Mendivelle gli disse che era dannatamente felice di non essere legato a una sottana”

Voto: Discreto


Presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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