Autore della recensione: Lorenzo Marinelli

Titolo: Endurance. L'incredibile viaggio di Shackleton al Polo Sud

Autore: Alfred Lansing

Editore: Tea

Argomento: Viaggi

Anno: 1999, Pagine: 304


Autore
Lansing era nativo di Chicago, Illinois. Dopo più di cinque anni in Marina, si iscrive alla Northwestern University, e si specializza in giornalismo. Fino al 1949 ha pubblicato un giornale settimanale. Successivamente è entrato a far parte della United Press e nel 1952 è diventato uno scrittore.

È noto per il suo libro Endurance: l'incredibile viaggio di Shackleton, il resoconto della fallita spedizione Endurance di Sir Ernest Shackleton e il suo equipaggio al Polo sud nel 1914. Il libro prende il nome della nave utilizzata da Shackleton, l'Endurance. Il libro è stato un bestseller ed è stato pubblicato per la prima volta nel 1959. Nelle successive ristampe, è riapparsa nel best-seller diverse volte, più recentemente alla fine degli anni '90.


La storia
Il libro tratta del fallimento della Spedizione Transantartica capitanata da Shackleton, il cui scopo era di attraversare via terra il Continente Antartico da ovest a est. Nel 1914, mentre in Europa scoppiava la prima guerra mondiale, Shackleton salpava per il Polo. A circa 80 miglia dalla meta, l’Endurance si incaglia nei ghiacci della banchisa polare. Da questo momento, presa coscienza dell’impossibilità di portare a termine la spedizione, per l’equipaggio dell’Endurance inizia quella che può definirsi una delle più grandi imprese compiute da un gruppo di uomini nelle condizioni più proibitive. Ad una temperatura che scendeva fino a -45°C, con a disposizione solo i materiali di recupero della goletta, attraverso il ghiaccio polare i protagonisti raggiungono l’isola Elephant . Da lì, con l’unica scialuppa ormai rimasta, attraverso 1800 km in uno dei mari più burrascosi del mondo, solo con un sestante ed una bussola, dopo 15 giorni Shackleton con alcuni compagni approda alla Georgia del Sud, dove attraverso un’ ultima marcia sulle montagne e sui ghiacciai dell’isola, raggiunge il porto delle baleniere, da cui appronta il recupero dei compagni. Lansing descrive i momenti quotidiani della vita dell’equipaggio; il freddo, le carenze, gli imprevisti, i pericoli vengono descritti con un occhio all’umanità di questi uomini che, anche grazie all’eterogeneità con cui furono selezionati da Shackleton, riescono a resistere alle condizioni più estreme. Infine Shackleton, dopo aver perso l’impresa che aveva pianificato a lungo, reagisce compiendone una ancora più grande da vero Capitano.


Recensione
Questo libro mi è piaciuto perché l'autore ha usato le parole delle persone che hanno veramente vissuto quest’avventura, e anche perché la storia ha un bel lieto fine.

Cosa non mi è piaciuto e perché:
Non c’è niente che non mi sia piaciuto, anche se personalmente preferisco i generi gialli o polizieschi.

La musica che metterei come colonna sonora a questo libro:
Nessuna.

Un breve messaggio per chi sta per leggere questo libro:
Questo libro, perfetto per chi ama storie d’avventura, è molto avvincente e fa capire come il lavoro di squadra possa essere molto importante, ma anche il coraggio di un capitano che rischierebbe la vita per salvare il suo equipaggio.

La frase che mi è piaciuta di più:
“Sono rimasto sul ponte a osservare l’Isola di Elephant scomparire lentamente alle nostre spalle…Vedevo ancora la mia giacca sventolare sull’ osservatorio: sventolerà a lungo, con la meraviglia dei gabbiani e dei pinguini, fino a che una delle tempeste a noi ben note non la strapperà via…”. Mi è piaciuta molto questa frase perché fa notare la felicità del capitano per aver salvato il suo equipaggio, nonostante i disagi e le fatiche.

Altri libri, film, fumetti, immagini ecc. che mi sono venuti in mente o che collegherei a questo libro e perché:
Titanic (film)

Voto: Discreto


Presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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