Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: La stella di Strindberg
Autore: Wallentin Jan
Editore: Marsilio
Argomento: Giallo
Anno: 2011, Pagine: 491
Autore
J. Wallentin è un giornalista della TV svedese. Questo è il suo primo romanzo, per il quale è stato paragonato a Dan Brown.
La storia
Erik Hall è un sub che, durante una lunga e pericolosa immersione in una miniera abbandonata, ritrova il cadavere, perfettamente conservato, di un uomo che tiene stretta in mano una croce ansata.
La scoperta suscita molto interesse anche perché questa croce, insieme ad una stella, erano in mano a Nils Strindberg che, con altri due esploratori svedesi, alla fine dell’Ottocento, aveva compiuto un avventuroso viaggio in pallone vicino al Polo Nord per poi scomparire nel nulla.
Nella ricerca della stella e del significato dei due simboli è, pur non volendo, coinvolto Don Titelman, un personaggio eccentrico, esperto di nazismo e studioso di simboli e miti religiosi.
Le sue ricerche sono però ostacolate da una misteriosa Fondazione tedesca che costringe Titelman a mettere più volte a rischio la propria vita per una posta in palio veramente molto alta: la conoscenza dell’indicibile.
Recensione
Il romanzo presenta le caratteristiche del giallo ma anche del romanzo d’avventura, specialmente nella seconda parte, con elementi fantastici.
Nello stesso tempo, sono frequenti anche i richiami storici, piuttosto precisi, al nazismo.
La storia è poi caratterizzata da miti e simboli religiosi che il protagonista è chiamato ad interpretare per svelare il mistero della croce e della stella.
Aggiungiamo personaggi con poteri paranormali, progetti oscuri ed inquietanti… il risultato è un romanzo che, secondo me, non è di gran valore, poco coinvolgente e con personaggi il cui ruolo, anche terminato il libro, è comunque piuttosto incerto.
L’opera mi sembra una versione svedese del Codice Da Vinci, con gli stessi obbiettivi commerciali.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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