Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Non è mia figlia

Autore: Hannah Sophie

Editore: Garzanti

Argomento: Giallo

Anno: 2008, Pagine: 387


Autore
S. Hannah vive nello Yorkshire con la sua famiglia. E’ poetessa e autrice di racconti che le hanno valso premi prestigiosi.


La storia
Alice si allontana da casa per un paio d’ore ma appena rientra nota subito qualcosa che non va, infatti la porta di casa è aperta, contrariamente al solito: salendo le scale di corsa per controllare la sua bimba, Florence, di appena 15 giorni, si accorge che la neonata nella culla non è sua figlia ma un’altra bambina.
Il marito, David, che si era addormentato, assicura la moglie che la bimba è proprio la loro figlia ma Alice nega con forza pregandolo di chiamare la polizia.
Il marito non le crede, neanche la suocera, Vivienne, è dalla sua parte, sono tutti convinti che Alice soffra di depressione post-parto.
Da questo momento la vita di Alice è un incubo: il marito, con il passare dei giorni, rivela lati prima nascosti del suo carattere, infatti è cattivo e crudele nei confronti della moglie, inoltre l’uomo è completamente succube della madre che si ritiene in dovere di controllare e guidare la vita dei suoi familiari.
Nella lussuosa residenza dove vive la famiglia, Alice scopre chi sono veramente suo marito e sua suocera mentre in lei cresce ogni giorno di più l’angoscia per la scomparsa di sua figlia.
Dopo una settimana dall’accaduto, scompaiono sia Alice che la neonata: a questo punto la polizia deve intervenire e le indagini portano anche a rivedere quelle effettuate qualche anno prima in seguito all’omicidio della prima moglie di David.
All’epoca del fatto era stato accusato un balordo ma il detective Simon non ne è molto convinto…


Recensione
La storia viene raccontata da due voci: infatti si alterna una narrazione in prima persona, fatta da Alice stessa, con una narrazione in terza persona, un punto di vista esterno che racconta i fatti e le indagini.
La presenza delle due voci narranti non crea alcuna confusione, anzi accentua il pathos che caratterizza l’opera.
E’ una tensione in crescendo che si trasmette anche a chi legge, suscitando un forte coinvolgimento emotivo anche per l’originalità della trama e della vicenda narrata che si conclude, tra l’altro, in modo assolutamente imprevedibile.
La lettura è molto appassionante anche se, poi, terminato il libro e a mente fredda, facilmente ci si rende conto che la struttura del giallo ha qualche limite e qualche punto debole, non è poi così rigorosa come appare mentre si legge: ad ogni modo, decisamente un bel romanzo!


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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