Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Vento scomposto

Autore: Agnello Hornby Simonetta

Editore: Feltrinelli

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2009, Pagine: 399


Autore
Simonetta Agnello Hornby è nata a Palermo ma dal 1972 vive a Londra dove svolge la professione di avvocato. Ha ricevuto diversi riconoscimenti letterari.


La storia
I coniugi Pitt vivono a Londra: sono benestanti e Mike, che lavora alla City, ottiene continui prestigiosi successi lavorativi.
Hanno due bambine, amate e seguite, Amy, di 8 anni, e Lucy di 4.
Su questa famiglia normale e felice si abbatte, come un uragano, un gravissimo sospetto: Mike è infatti accusato di abusi nei confronti della piccola Lucy.
Le accuse partono da un’insegnante della scuola materna che ha letto questa situazione nei disegni della piccola, sono poi stati allertati i servizi sociali che propongono, addirittura, di togliere entrambe le bimbe dalla custodia dei genitori.
Quest’ultimo provvedimento viene poi rimandato ma Mike non può più vivere con la sua famiglia e può vedere le sue bambine solo in presenza di altre persone, in giorni e orari stabiliti.
Per difendersi dall’accusa, Mike, sostenuto dalla moglie Jenny che non ha alcun dubbio sul marito, fa visitare tutte e due le figlie da una famosa psichiatra infantile la quale, dal dialogo con le due bimbe, deduce che Lucy, in effetti, ha subito abusi dal padre.
Mike è assistito dall’avvocato Steve Booth il cui studio si occupa di donne maltrattate, bambini abbandonati, padri o madri che rivendicano il loro diritto ad essere genitori a fronte dei servizi sociali che intendono dare i loro figli in adozione…
L’avvocato Booth è un uomo capace e sensibile, pur impegnato a seguire con attenzione tutti i suoi clienti dedica molta cura ai Pitt, sostenendoli con indicazioni e consigli.
Si susseguono le udienze in tribunale che non modificano di molto la situazione ma rendono sempre più teso il clima in famiglia, in particolare Jenny e Mike fanno sempre più fatica a sostenere una condizione così angosciante: addirittura Mike, sempre più confuso, arriva persino a dubitare di se stesso e delle proprie azioni, si chiede se non abbia fatto veramente quello di cui è accusato per poi rimuovere subito l’accaduto.
Solo nelle ultime pagine alcuni fatti risolutori portano alla conclusione della vicenda.


Recensione
Un bellissimo romanzo!
La storia, come spiega l’autrice, prende spunto da fatti realmente accaduti e che lei, in quanto avvocato a Londra, ha avuto modo di vivere direttamente.
Facendo riferimento sia al romanzo sia all’esperienza della Hornby, sono evidenti le critiche al sistema assistenziale inglese, per lo meno per quanto riguarda la tutela dei minori, compito spesso affidato a persone poco capaci, incompetenti o che utilizzano la propria professione per esercitare una qualche forma di rivalsa.
Al di là di tutto questo, è una storia bellissima, caratterizzata da una scrittura elegante e delicata e da una narrazione che non manca di suspense punto che si potrebbe definire l’opera un giallo sociale. Sono molto vivi i personaggi, anche quelli secondari, presentati a tutto tondo e, come è intuibile, molto attuale la tematica affrontata.
Secondo me questo, tra quelli che ho letto, è il miglior romanzo dell’autrice.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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