
Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Tagli
Autore: Slaughter Karin
Editore: Piemme
Argomento: Giallo
Anno: 2005, Pagine: 367
Autore
K. Slaughter è nata e cresciuta in una piccola cittadina della Georgia: è considerata una delle migliori autrici di thriller.
La storia
Sara Linton, pediatra e coroner, sta aspettando il suo ex marito, con cui si sta ricongiungendo, Jeffery Tolliver, capo della polizia, presso la pista di pattinaggio di Heartsdale dove molti abitanti della cittadina si sono ritrovati per trascorrere un tranquillo sabato sera.
L’atmosfera serena è interrotta quando Jenny, una ragazzina di 13 anni, minaccia con la pistola un ragazzo di qualche anno più grande, Mark.
Jeffery è costretto ad intervenire e uccide Jenny scoprendo, poco dopo, nei bagni della pista, un neonato morto appena partorito.
Inizialmente si ritiene Jenny responsabile dell’infanticidio ma l’autopsia rivela una realtà agghiacciante: non solo il bambino non è di Jenny ma la ragazzina, sessualmente attiva da tempo nonostante l’età, aveva recentemente subito terribili violenze di cui la madre, distrutta dal dolore, sembra essere completamente all’oscuro.
Le indagini, condotte da Jeffery e dalla sua collaboratrice Lena, partono da Mark, il ragazzo minacciato, che, ambiguo e sfuggente, non sembra rivelare tutto quello che sa.
Vengono poi sentiti compagni di scuola, insegnanti, anche il pastore Dave Fine la cui chiesa era frequentata sia da Mark che da Jenny: dagli interrogatori emergono particolari e situazioni veramente orribili che hanno proprio Jenny, una ragazzina molto dolce e molto buona, come protagonista.
Ben presto dettagli e prove conducono in una direzione precisa di un orrore tale che lo stesso Jeffery ne esce veramente provato.
Recensione
La trama del romanzo è meglio strutturata rispetto al precedente: scuramente la storia coinvolge e colpisce molto il lettore ma ancora, come già detto per il romanzo precedente (“Corpi”), l’insieme più di tanto non convince.
Alcuni atteggiamenti dei protagonisti, ad esempio di Sara o dello stesso Jeffery, non sempre sono coerenti perché essi sono troppo costruiti, troppo fittizi e poco vivi, anche i dialoghi lasciano un po’ a desiderare e lo stile non ha alcuna nota originale.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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