Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Quello che ti meriti
Autore: Holt Anne
Editore: Einaudi
Argomento: Giallo
Anno: 2008, Pagine: 417
Autore
Anne Holt è nata nel 1958. Avvocato, giornalista e, per alcuni anni, ministro della Giustizia norvegese, è una delle più importanti scrittrici di gialli scandinavi.
La storia
Emile, una bambina di 8 anni,viene rapita lungo il breve tragitto da scuola a casa.
A questo rapimento ne seguono altri: ancora bambini rapiti ma, purtroppo, a differenza di Emile, restituiti cadaveri alle rispettive famiglie con un biglietto: Adesso hai quello che ti meriti.
Nella città di Oslo si diffonde il panico: l’ispettore Yngvar Stubo e la sua squadra sono angosciati di fronte ad un tale orrore anche perché, se Emile è ancora viva, non ci sono indizi che possano condurre a lei.
Contemporaneamente la criminologa Johanne Vik sta seguendo, per una ricerca universitaria, un caso di molti anni prima riguardante Aksel Seier che, all’età di 18 anni, venne condannato per lo stupro e l’omicidio di una bambina.
All’epoca Aksel si era ostinatamente dichiarato innocente: la lettura degli atti processuali mostra a Johanne delle discrepanze che potrebbero, in effetti, confermare tale dichiarazione ma il fatto più strano è che dopo alcuni anni di carcere Aksel, senza alcuna spiegazione, venne rimesso in libertà.
Johanne, oltre ad essere impegnata in questo lavoro, affronta anche un menage familiare non semplice a causa dei problemi di salute della figlia, la piccola Katherine, così esita molto prima di accettare da Stubo l’incarico di elaborare un profilo dell’assassino.
E’ un compito gravoso anche dal punto di vista emotivo perché quello che la polizia sta cercando è un serial killer che uccide bambini!
Nel frattempo, Johanne non rinuncia al suo studio sul caso di Askel: addirittura riesce a rintracciarlo e a parlare con lui che, però, sembra restio a riaprire vecchie ferite.
In modo del tutto inaspettato, nelle ultime pagine, un’incredibile conclusione...
Recensione
Decisamente un bel giallo!
E’ vero che, come nel precedente, la scrittura è un po’ fredda ma i protagonisti sono più convincenti e umanamente più complessi, infatti la trama è arricchita dalle loro vicende private presentate con delicatezza e sensibilità.
La storia è poi avvincente perché niente, secondo me, è intuibile ma la struttura, coerente e logica, è saldamente impostata fin dall’inizio.
A parte i dialoghi, che a volte lasciano un po’ a desiderare, è una bella lettura che consiglio agli appassionati del genere.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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