Autore della recensione: Silvia Marino

Titolo: La stella nel pugno

Autore: Sharenow Robert

Editore: Piemme Freeway

Argomento: Romanzo storico

Anno: 2012, Pagine: 378


Recensione
Ho trovato questo libro molto coinvolgente ed appassionante fin dalle prime pagine.
Ho apprezzato soprattutto la capacità, da parte dell’autore, di saper raccontare un evento così drammatico, come quello della persecuzione degli ebrei, attraverso la vita quotidiana di un giovane ebreo e la sua passione per lo sport.
La ricchezza dei dettagli, usati per le descrizioni, permette ai lettori di immedesimarsi al meglio nella vicenda e rende la lettura molto più scorrevole e piacevole.
Il personaggio che mi è piaciuto di più è Karl, il giovane protagonista, il quale mi ha colpito molto soprattutto per il suo coraggio nell’affrontare i problemi in famiglia, spesso economici, e la sua forza nell’inseguire un sogno fino alla fine, senza mai arrendersi, come la sua passione per la boxe.
Una situazione che mi ha fatto molto riflettere è stato il cambiamento che hanno subito Karl e la sua famiglia all’interno del luogo in cui vivevano.
A causa di nuove leggi emanate da Hitler, Karl e la sorella sono stati cacciati dalla scuola, e successivamente, a causa di false accuse, cacciati anche dalla propria casa e costretti a vivere nella stanza usata per le vecchie mostre d’arte, utilizzando le lenzuola come muri e il seminterrato come stanza da letto.
Alcune parti che descrivono gli incontri di boxe, elencando tutte le tecniche usate dai pugili (il jab, il montante…), mi hanno leggermente annoiato, ma l’unica parte che non mi è piaciuta di questo libro, è la fine, infatti, rispetto allo stile di tutto il libro, la conclusione mi è sembrata piuttosto sbrigativa e mi ha lasciato con molte domande senza risposta.
Nel leggere questo romanzo mi è venuta in mente la colonna sonora, suonata al pianoforte, del film “Requiem for a Dream” che, con alcuni dei suoi toni un po’ “catastrofici”, mi ha ricordato le ambientazioni del libro.
Secondo me, leggendo questo libro si possono capire aspetti riguardanti le persecuzioni razziali, che non vengono nemmeno menzionati in alcuni libri di storia. Per questo ne consiglierei la lettura a ragazzi della mia età, che sono interessati ad approfondire questo periodo storico, attraverso gli occhi di un giovane adolescente.
La frase che mi è piaciuta di più è stata “gli uomini sono tutti fratelli”, “un giorno ci sarà un paradiso dei lavoratori in cui ognuno avrà parti uguali”.
Questa frase non è altro che un’affermazione fatta dallo zio di Karl, Jakob, durante la lotta per difendere il suo partito comunista contro i nazisti, sperando in un futuro di uguaglianza senza distinzioni tra neri, omosessuali, cinesi, zingari…
Ovviamente leggendo questo libro, e immaginando alcune delle ambientazioni descritte, mi sono venute in mente le scene dei più grandi film che hanno raccontato le vicende delle discriminazioni razziali, come ad esempio “Il pianista” oppure “il diario di Anna Frank”, con gente costretta a nascondersi al mondo esterno, per paura di essere rapita da un momento all’altro e portata in un campo di concentramento.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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Commenti - 1 presenti. Valutazione media: 8,00 / 10


Froio Giuseppe (13/09/22)

Questo libro racconta la storia di un ragazzo ebreo che nell'età
nazista viveva semplicemente la sua vita ed aspirava a diventare un pugile.
Karl non si considerava ebreo ma a scuola veniva bullizzato per questo motivo venendo aggredito sia verbalmente che fisicamente da studenti tedeschi.
La storia trasmette tristezza e senso di ingiustizia date che questo ragazzo come ogni altro ebreo o persone che venivano perseguitati in quell'epoca non potevano vivere normalmente o avere sogni di qualsiasi genere ma solamente cercare di sopravvivere.
La parte che preferisco di questo libro è il cambiamento di Karl durante la storia sia di stato fisico che mentale che matura in pochi anni molto rapidamente forse obbligato per la situazione che sta vivendo.

Valutazione: 8 / 10