Autore della recensione: Giorgio Pacenti

Titolo: Scomparire

Autore: Cormier Robert

Editore: Elliot

Argomento: Fantasy

Anno: 2008, Pagine: 380


La storia
Paul è in possesso del "dono" della dissolvenza che si trasmette da zio a nipote. Paul, inizialmente, ne risulta affascinato per gli scopi che se ne possono conseguire, ma poi finirà per considerare la dissolvenza una maledizione in quanto, se non controllata, essa fa conoscere situazioni e compiere azioni poco piacevoli, addirittura delittuose.
Questo lo porta a chiudersi in se stesso e a isolarsi in un appartamento, dove svilupperà la sua passione per la scrittura, promettendosi di non far più uso della dissolvenza, capace, se non controllata, durante l'euforia, di uccidere facendoti credere che sia necessario, come sarà per Ozzie - nipote di Paul - che distruggerà una città e varie persone.
Parallelamente a questo, nel romanzo si sviluppano altre storie, come quella dell'amore tra Paul e sua zia Rosanna, oppure quella di due ragazze che cercano di scoprire se c'è pura fantasia o realtà nel manoscritto inedito di Paul, che espone la sua biografia e racconta gli episodi della dissolvenza.


Recensione
Mi è piaciuto molto il personaggio Paul, il protagonista del romanzo.
La parte finale del libro, in confronto alla prima, avvincente e coinvolgente, lascia nel lettore un senso di incompletezza perché non dà risposta al quesito sulla dissolvenza. Le due ragazze, infatti, dopo aver osservato che la biografia di Paul contenuta nel manoscritto è molto dettagliata e realistica, con precisi riscontri in luoghi e persone, non sanno spiegarsi la dissolvenza, unico elemento di fantasia in un contesto di realtà molto particolareggiata. C'è una frase che potrebbe dare la risposta, ma l'epilogo del romanzo lascia di nuovo il quesito aperto.
La musica che metterei come colonna sonora a questo libro è di Einaudi: "Al dì là del vetro" perché penso che si adatti allo stile del libro, caratterizzato da momenti di tensione alternati a momenti di maggiore tranquillità.
Consiglierei questo libro agli adolescenti, soprattutto a quelli amanti del genere Fantasy, che però non disdegnino di affrontare le problematiche e le situazioni degli adolescenti d'oggi, come il tema del sesso o della religiosità tra i giovani.
La frase che mi è piaciuta di più è: "Se la dissolvenza è un dono, perché tu sei sempre così triste?" "Ho mai detto che fosse un dono?". Questa frase mi ha colpito perché è il momento in cui Paul si rende conto che la dissolvenza non è un dono, come aveva pensato, bensì una maledizione che ti consuma lentamente.
Leggendo questo libro, mi sono venuti in mente due film: I fantastici quattro (la donna invisibile) e Harry Potter (con il mantello dell'invisibilità). Entrambi trattano il tema dell'invisibilità, però nei due film è più presente l'elemento fantastico, così che lo spettatore sin dall'inizio sa di essere proiettato in un mondo di pura fantasia, mentre il romanzo "Scomparire" confonde il lettore, perché il confine tra realtà e fantasia non è sempre ben definito.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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