Autore della recensione: Sara Pierantognetti
Titolo: Storia d'amore e perdizione
Autore: Malvin Burgess
Editore: Romanzo Salani
Argomento: Letteratura italiana
Anno: 2012, Pagine: 260
La storia
I personaggi presenti nel racconto sono quasi tutti ragazzini di 14 anni cresciuti un po’ troppo in fretta, ognuno con i propri problemi, ma anche con problemi creati dalle famiglie che, come nel racconto, sono portatrici di dipendenze, come la madre di Tar, dipende dall’alcol e vittima insieme a Tar delle violenze fisiche del padre.
Recensione
Cosa mi è piaciuto e perché (personaggi, situazioni, stile)
Sono molto soddisfatta di aver letto questo libro, con il quale mi sono resa conto delle “spiacevoli” situazioni familiari che si possono riscontrare al giorno d’oggi.
Forse potrà sembrare una cosa stupida, ma dopo aver letto il libro ho aperto gli occhi su realtà che pensavo non fossero cosi crude, come la violenza sui minori, sulle donne, l’alcol, la droga, che l’autore descrive benissimo nel libro.
L’autore tratta questi temi con l’intenzione di rendere consapevole la nostra generazione, attraverso la lettura del libro, di tutto ciò che ci circonda, di tutte quelle piccole cose che ci possono sembrare di poca importanza, ma che poi rischiano di creare dentro di noi problemi, che mano a mano si vanno ad ingrandire.
Un altro aspetto che mi è mi è sembrato molto vero è che nel racconto, come nella realtà, alcuni genitori non si rendono conto di quello che succede nella vita dei loro figli, pur essendo presenti 24 ore su 24, ma non basta stare vicino ad un figlio fisicamente, se poi mentalmente ci si preoccupa di tutt’altro.
Lo stile usato dall’autore è molto crudo, realistico, e con una narrazione in prima persona da parte dei personaggi.
Fortunatamente non ho riscontrato molte cose che non mi siano piaciute, non ho trovato alcuna difficoltà nel leggere questo libro e soprattutto nel venire a conoscenza di quello che passa nella mente di un “teenager” come me.
La musica che metteresti come colonna sonora a questo libro: abbinerei benissimo la canzone dei Linkin Park dal titolo “Numb”
Lo consiglierei ad una persona interessata a conoscere quello che succede ai giorni d’oggi, con la voglia di mettersi nei panni di chi non ha avuto una vita molto agiata o privilegiata.
La frase che mi è piaciuta di più è stata quella di Tar riferita alla madre: "La odio più di mio padre, perché lui mi fa soltanto paura, ma lei mi fa sentire sporco e incapace".
Collegherei questo libro al film intitolato “Cemento armato”, che credo riprenda benissimo le situazioni vissute dai protagonisti del libro.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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