Autore della recensione: Jessica Andreatini
Titolo: La psichiatra
Autore: Dorn Wulf
Editore: Corbaccio
Argomento: Giallo
Anno: 2010, Pagine: 399
La storia
Lavorare in un ospedale psichiatrico è difficile. Ogni giorno la dottoressa Ellen Roth si scontra con un’umanità reietta, con la sofferenza più indicibile, con il buio della mente. Tuttavia, a questo caso non era preparata: la stanza numero 7 è satura di terrore, la paziente rannicchiata ai suoi piedi è stata picchiata, seviziata. È chiusa in se stessa, mugola parole senza senso. Dice che l’Uomo Nero la sta cercando. La sua voce è raccapricciante, è la voce di una bambina in un corpo di donna: le sussurra che adesso prenderà anche lei, Ellen, perché nessuno può sfuggire all’Uomo Nero. E quando il giorno dopo la paziente scompare all’ospedale senza lasciare traccia, per Ellen incomincia l’incubo. Nessuno l’ha vista uscire, nessuno l’aveva vista entrare. Ellen la vuole rintracciare a tutti i costi ma viene coinvolta in un macabro gioco da cui non sa come uscire. Chi è quella donna? Cosa le è successo? E chi è veramente l’Uomo Nero? Ellen non può far altro che tentare di mettere insieme le tessere di un puzzle diabolico, mentre precipita in un abisso di violenza, paranoia e angoscia. Eppure sa che, alla fine, tutti i nodi verranno al pettine...
Recensione
La scrittura semplice fa sì che il libro scorra facilmente.
A parte le prime pagine un po' noiose, quando si entra nella storia è intrigante.
La psichiatra rimane coinvolta nella storia della donna presente nella sua clinica, a tal punto che quando scompare misteriosamente la vuole ritrovare e salvare a tutti i costi.
Durante tutto il libro Ellen, un passo dopo l'altro, cerca di capire chi è il famoso "Uomo Nero", che continua a tormentarla e a spaventarla arrivando a sospettare delle persone a lei più care.
Il finale è mozzafiato, per niente scontato.
Il fatto che si parli di un "Uomo nero" potrebbe far credere che questo libro non sia nulla di che, ma non è così. Questo nome viene dato da una bambina terrorizzata, non potrebbe essere stato chiamato in altra maniera.
Vivamente consigliato!
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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