Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: L'appello

Autore: Grisham John

Editore: Mondadori

Argomento: Giallo

Anno: 1995, Pagine: 594


La storia
Greenville- Mississippi, 1967.
Negli stati del sud degli USA sono particolarmente violente le tensioni tra bianchi e neri ed è molto attivo il Ku Klux Klan.
Alcuni esponenti della setta organizzano un attentato nei confronti di un avvocato ebreo che difende i diritti dei neri: viene posta una bomba nel suo studio che strazia i suoi due bambini e ferisce gravemente l’avvocato stesso.
Dell’attentato viene accusato Sam Cayall che, effettivamente coinvolto, aveva però svolto solo il ruolo di autista e palo dell’attentatore, convinto, tra l’altro, che la bomba sarebbe esplosa di notte senza provocare vittime.
Sam è arrestato e interrogato ma non rivela mai nulla riguardo al complice: condannato a morte, presenta numerosi ma inutili appelli così dopo 20 anni è nel braccio della morte in attesa della camera a gas.
Adam Hall, giovane avvocato di un prestigioso studio di Chicago, chiede di poter difendere Sam, presentando altri appelli.
Si reca nel Mississippi e nel carcere di Parchman incontra Sam: manca circa un mese alla sua esecuzione.
Adam è in realtà il nipote di Sam, figlio di Eddie, morto suicida probabilmente schiacciato dal peso della terribile eredità paterna.
Sam, all’inizio, è diffidente, sospettoso, anche ostile verso questo nipote che non vede da quando aveva 3 anni ma poi lo accetta e, a poco a poco, diventa orgoglioso di lui e addolorato al pensiero di doversene separare.
Adam lavora freneticamente per salvare il nonno dalla pena capitale cercando,intanto, anche tramite la zia Lee, sorella del padre, di ricostruire la storia e il passato della sua famiglia.


Recensione
Il romanzo, come tutti quelli dell’autore, ha la struttura del legal thriller ma, nello stesso tempo, affronta anche tematiche di carattere etico.
In questo caso al centro della narrazione oltre alla questione dell’integrazione razziale, leit motiv anche di altri romanzi, c’è il dibattito sulla pena capitale.
E’ evidente la posizione dell’autore che, più volte, tramite i suoi personaggi, mette in luce la barbarie di questo tipo di pena, disumana e, in effetti, omicidio, anche se voluto dallo stato, come diceva anche Cesare Beccarla.
Oltre a questo, attraverso le pagine dell’opera, si mostra la crudeltà dell’attesa: in questo caso Sam, ormai anziano, conta i giorni e le ore che lo separano dal momento in cui non vedrà più il sorgere del sole, a meno che il nipote non riesca a far accettare uno dei suoi appelli.
Ai temi etico-giuridici si aggiunge poi la vicenda personale di Adam che, sfogliando le pagine del passato, ripercorre tappe tragiche che sono, nello stesso tempo, il riflesso delle vicende collettive degli anni ’60.
Le tematiche illustrate, unite ad uno stile scorrevole che non diventa mai scadente né banale, rendono l’opera veramente molto interessante da leggere.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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