Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Le affinità alchemiche

Autore: Coltorti Gaia

Editore: Mondadori

Argomento: Letteratura italiana

Anno: 2013, Pagine: 357


Autore
L'autrice è nata a Jesi 20 anni fa: si è diplomata al Cuppari e attualmente studia Lingue a Roma.


La storia
Giovanni e Selvaggia sono gemelli ma in seguito al divorzio dei loro genitori sono vissuti separati, Giovanni con il padre e Selvaggia con la madre.
Si incontrano all’età di 18 anni quando, in seguito ad una riappacificazione, i loro genitori decidono di tornare a vivere insieme, così la madre e Selvaggia si trasferiscono a Verona, nell’abitazione di Giovanni e del padre.
Giovanni rimane profondamente colpito dalla sorella anche se, inizialmente, i rapporti tra i due sono caratterizzati da reciproca diffidenza.
Nell’arco, però, di poco tempo, insieme alla complicità nasce una passione intensa e travolgente tra i due giovani che li spinge ad amarsi e concedersi senza remore.
Il loro trasporto è totale al punto che non riescono a stare lontani né separati anzi sono anche sempre meno disposti a nascondere la loro relazione, convinti che nulla può essere illecito se in nome dell’amore ma…


Recensione
Le pagine del romanzo raccontano il nascere della passione e la sua forza travolgente con una scrittura molto forte che, elegante e ricercata, riesce comunque a suggerire spontaneità ed immediatezza.
È una scrittura che scava negli animi dei protagonisti, soprattutto di Giovanni dal momento che è attraverso i suoi sentimenti e le sue sensazioni che si costruisce la narrazione.
E’ un peccato, però, secondo me, che tali evidenti doti di scrittura siano state utilizzate per raccontare una storia così brutta, che si legge con un fastidioso senso di oppressione e di squallore.
Inoltre, a parer mio, è del tutto fuori luogo il riferimento a Giulietta e Romeo: tale richiamo è implicito nell’ambientazione, Verona, ma poi si manifesta con chiarezza quando "fratello e sorella sono solo nomi" come lo sono Montecchi e Capuleti, in realtà l’amore incestuoso tra i due gemelli non ha niente a che vedere con la vicenda dei due personaggi di Shakespeare, il cui amore era proibito perché, come è noto, appartenevano a due famiglie rivali.
Mi sembra poi almeno sconcertante il punto di vista dell’autrice che trapela dai pensieri di Giovanni: in pratica l’amore tra fratelli è condannato dalla società sulla base di "convenzioni e pregiudizi".
Anche nella civiltà classica, ad esempio, che accettava l’omosessualità, era però inaccettabile l’incesto e oggi lo rendono tale, tra gli altri, fattori biologici, genetici… non pregiudizi.
Il romanzo è stato edito dalla Mondadori e questo è un traguardo notevole per una scrittrice così giovane ma spero che voglia utilizzare meglio le sue doti, possibilmente al di fuori degli schemi imposti dal mercato.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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