Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Respiro corto
Autore: Carlotto Massimo
Editore: Einaudi
Argomento: Giallo
Anno: 2012, Pagine: 201
Autore
Massimo Carlotto è nato a Padova nel 1956, vive a Cagliari.
Considerato uno dei maggiori esponenti del NOIR mediterraneo, ha pubblicato diversi romanzi, tradotti in vari paesi.
È anche autore teatrale, sceneggiatore e collabora con quotidiani, riviste e musicisti.
La storia
Zosim, Sunil, Giuseppe e Inez sono brillanti studenti che si sono conosciuti studiando economia a Leeds: insieme hanno formato la Dromos gang il cui scopo è di accumulare ricchezza e potere economico senza alcuna morale.
Vendita di legname radioattivo di Cernobyl, commercio clandestino di organi, rifiuti tossici… sono solo alcuni dei settori in cui operano: il loro punto di riferimento è una banca svizzera, dove lavora Ines, ma per una serie di circostanze sono costretti ad incontrarsi a Marsiglia dove la loro rete criminale si incontra con un piccolo narcotrafficante, Garrincha, che per salvarsi dalla terribile mafia cinese passa informazioni alla polizia.
In particolare è al commissario Bourdet (una donna) che Garrincha fa riferimento: il commissario, con metodi e sistemi poco ortodossi, tenta di arrestare il continuo ampliarsi del mercato della droga a Marsiglia e, nello stesso tempo, cerca di accumulare prove certe che le permettano di incastrare un gruppo di potenti politici e banchieri corrotti, in affari proprio con la Dromos.
Marsiglia diventa il centro di una vasta e feroce organizzazione criminale che, come una piovra, allarga i suoi tentacoli per conquistare la città ma soprattutto un potere economico senza etica e senza confini.
Recensione
Bellissimo e terribile insieme: Carlotto, anche in questo noir, non risparmia niente e nessuno.
Non ci sono sentimenti, non c’è alcun rispetto per le regole dell’umana convivenza, non ci sono limiti all’uso della violenza e non c’è mai alcuna pietà: nessun personaggio vive in una dimensione pienamente umana, neanche gli stessi poliziotti, nell’insieme è quasi troppo in un solo romanzo!
E’ tipico di Carlotto, uno dei massimi esponenti del nostro noir, sottolineare gli aspetti più "marci" di un determinato contesto sociale ma questa volta i fatti narrati sono tanto cupi e violenti, anche i ragazzini ne sono vittime.
Le vicende si muovono con un ritmo velocissimo, quello del moderno crimine: Dromos in greco significa velocità e i 4 giovani nella velocità dell’organizzazione e degli spostamenti, anche monetari, vedono la chiave del successo e l’elemento che li distingue dalle vecchie mafie, ormai considerate obsolete e perdenti, è la velocità che permette di conquistare potere e ricchezza.
E’ presente, tra i personaggi, anche un boss vecchio stampo che ricorda Rossini, l’amico dell’alligatore: la similitudine però è solo iniziale perché rispetto ai romanzi che avevano come protagonisti i due personaggi citati, questo è più violento, più cupo e assolutamente senza speranza.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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