Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: L'uomo a rovescio
Autore: Vargas Fred
Editore: Einaudi
Argomento: Giallo
Anno: 2006, Pagine: 328
Autore
Fred Vargas è nata nel 1957 a Parigi, dove vive. Archeologa e medievista scrive gialli intensi e originali che le hanno permesso di ottenere numerosi premi.
La storia
Tra le montagne del Mercantour vengono sgozzate diverse pecore in numerosi ovili. I morsi fanno pensare ad un lupo di proporzioni notevoli: questo è confermato da Lawrence, giovane canadese che, esperto di orsi grizzly, trascorre un periodo tra queste montagne per studiare il comportamento dei lupi. Vive in un paesino della zona insieme a Camille, musicista ed esperta idraulica, l’ex fidanzata del commissario Adamsberg.
Il feroce lupo comincia, però, a sgozzare anche persone: che si tratti di un lupo mannaro?
Forse è Massart, inquietante abitante del luogo, improvvisamente scomparso, il lupo mannaro?
A queste domande cerca di rispondere Camille, insieme al Guarda, fedele pastore della prima vittima, e a Saliman, giovane negro che considerava la donna sua madre.
I tre percorrono le montagne con un carro bestiame, alla ricerca di Massart-lupo mannaro.
A causa di diverse difficoltà, Camille si decide a chiamare Adamsberg che, con i suoi insoliti e raffinati metodi di investigazione, porterà la vicenda ad una conclusione del tutto inaspettata.
Recensione
Come gli altri romanzi dell’autrice, anche questo lascia con il fiato sospeso sino alla fine.
Sono originali i personaggi, è originale la trama e sempre più simpatica la figura del commissario: un romanzo adatto a tutti, assolutamente da non perdere.
Presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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Commenti - 1 presenti. Valutazione media: 8,00 / 10
roberto bambini (06/10/06)
La storia, accattivante ed originale, si snoda secondo i canoni del classico poliziesco, che dosa sapientemente e senza fretta piccoli indizi e scoperte sino alla rivelazione finale; al lettore resta così il gusto di confrontarsi con la storia e il tempo di fare e mettere alla prova le proprie supposizioni.
Siamo quindi molto lontani da alcune recenti interpretazioni del genere, caratterizzate da un rapido susseguirsi di colpi di scena e dallo svolgimento frenetico; ricorda invece "I delitti della Rue Morgue" di Poe, non a caso trai padri del genere.
Molto buona la prima parte del romanzo, in cui la storia prende forma e i personaggi (tra cui il commissario Adamsberg, "ospite fisso" dei libri dell'autrice) vengono piacevolmente introdotti; nella seconda - il "rodmuvi" - gli stessi restano un po' cristallizzati, con il rischio di ridursi a "macchiette", ma il lettore è ormai coinvolto nella storia, e ne segue piacevolmente lo svolgersi sino alla fine.
Il linguaggio semplice e la fitta trama di dialoghi, quanto mai telegrafici, rendono la lettura alquanto scorrevole.
Valutazione: 8 / 10