Autore della recensione: Francesca Manoni
Titolo: Il gioco di Ripper
Autore: Allende Isabel
Editore: Feltrinelli
Argomento: Giallo
Anno: 2013, Pagine: 460
Autore
Nata a Lima nel 1942, vive da molti anni negli USA. Considerata una delle voci più significative della narrativa contemporanea, è autrice di molti romanzi di successo tra cui "La casa degli spiriti".
La storia
Indiana e Amanda Jackson, madre e figlia, vivono a San Francisco.
Indiana, separata dal marito, ispettore della Omicidi, lavora in una clinica olistica occupandosi di aromaterapia e massaggi utilizzando tecniche reiki, Amanda è una studentessa con uno spiccato interesse per le indagini poliziesche.
Quando la città è sconvolta da alcuni tragici omicidi, Amanda ha la possibilità di utilizzare il suo intuito coinvolgendo anche un gruppo di adolescenti partecipanti al Ripper, un gioco on line in cui si devono risolvere casi misteriosi.
Il padre di Amanda, Bob Martin, molto protettivo sia verso la ex moglie sia verso Amanda, è preoccupato per questo interessamento della figlia ma, non riuscendo a negarle nulla, la rende ugualmente partecipe delle indagini.
Ben presto, però, la situazione precipita coinvolgendo direttamente la famiglia Jackson-Martin dal momento che proprio Indiana viene rapita e, considerando il modus operandi dell’assassino, le restano poche ore di vita.
Recensione
Quest’ultima che ci racconta Isabel Allende è una bella storia in cui, sullo sfondo di un giallo, si intrecciano le vicende private di Indiana, il suo lavoro, la sua generosa attenzione verso i propri pazienti, quelle di Amanda, il suo legame speciale con il nonno e il suo particolare interesse verso le indagini poliziesche, ma anche di altri personaggi, come Bob Martin, con le sue numerose fidanzate, Ryan Miller, coraggioso navy seal con un difficile passato alle spalle…e di tanti altri personaggi minori, a volte un po’ bizzarri ma sempre molto vivi.
Proprio nella caratterizzazione dei personaggi si ritrovano, secondo me, elementi che rimandano a figure presenti in altri libri dell’autrice, in particolare, come altrove, sono molto positive le figure femminili, sensibili e determinate, anche se, forse, proprio la protagonista, Indiana, sembra un po’ costruita, quasi artificiosa, quindi meno viva di altri personaggi di questo e di precedenti romanzi; anche l’atmosfera, sebbene sia un giallo, ricorda quella magica di altre opere nella cui architettura fantasia e realtà, in questo caso anche tecnologia, si fondono con l’abile ed elegante scrittura che i lettori affezionati già conoscono e apprezzano.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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