Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: La regina scalza

Autore: Falcones Ildefonso

Editore: Longanesi

Argomento: Romanzo storico

Anno: 2013, Pagine: 692


Autore
Nato nel 1959 in Spagna, è un avvocato specializzato in diritto civile: esercita a Barcellona dove vive con la sua famiglia.



La storia
Le vicende si svolgono in Spagna tra Siviglia e Madrid a partire dal 1748 quando una giovane schiava cubana, Caridad, liberata dal suo padrone, giunge a Siviglia senza sapere come organizzare la sua vita.
Diversi approfittano della sua debolezza e della sua remissività fino a che incontra Melchor, un anziano e fiero gitano, che la accoglie nella sua comunità.
Guardata da molti con sospetto perché non è gitana, Caridad dimostra le sue capacità nella lavorazione del tabacco e trova un’amica affettuosa e sincera in Milagros, nipote amatissima di Melchor.
Nel 1749 la comunità gitana di Siviglia e le altre della Spagna sono colpite da un terribile provvedimento: i gitani sono infatti deportati in massa e condannati ai lavori forzati o alla prigione.
Coloro i quali si ribellano vengono uccisi, altri muoiono di fatiche e di stenti. Melchor è in salvo perché durante la deportazione si trovava ai confini con il Portogallo per il contrabbando di tabacco, anche Milagros e Caridad sono riuscite a sfuggire all’arresto.
Dopo qualche mese, nell’impossibilità di gestire un numero così elevato di prigionieri, le autorità spagnole ne liberano alcuni: Milagros torna nella sua comunità con Caridad ma la giovane gitana, senza la protezione della sua famiglia, diventa preda delle macchinazioni di una famiglia rivale.
In seguito al matrimonio con Pedro, le esistenze di Caridad e Milagros si separano mentre la vita della giovane diventa un inferno, specialmente dopo il trasferimento con il marito e la figlia a Madrid.
Milagros non ha nessuno che la difenda, non si hanno notizie del nonno, Caridad è lontana e la sua esistenza è sempre più alla deriva…


Recensione
Questo terzo romanzo di Falcones, pur non essendo all’altezza del primo,"La cattedrale del mare", secondo me il migliore, è comunque un’ opera interessante, coinvolgente e piacevole da leggere.
Protagonisti sono gitani: orgogliosi e fieri della loro origine, amanti della libertà, trasgressivi e anarchici ma anche legati ad un codice d’onore rigoroso e condiviso.
In particolare sono femminili le eroine del romanzo, Caridad e Milagros: sono due belle figure, presentate con intensità grazie ad una scrittura che sa essere forte e incisiva.
L’opera costituisce anche un affresco della Spagna del tempo e ne mette in luce tutte le contraddizioni sociali, economiche e morali dal punto di vista di una comunità, quella gitana, festosa e colorata ma anche feroce e vendicativa.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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