Autore della recensione: Nicola Santoni 2Acat
Titolo: Qualcuno con cui correre
Autore: David Grossman
Editore: Oscar Mondadori
Argomento: Educazione
Anno: 2000, Pagine: 362
Autore
David Grossman, nato nel 1954 a Gerusalemme, è uno dei più grandi narratori contemporanei.
La storia
Assaf è un sedicienne timido che inseguendo un cane per tutte le strade di Gerusalemme viene condotto in posti strani e si trova di fronte personaggi inquietanti, fino ad incontrare Tamar, una ragazza ribelle, che fugge di casa con l’intento di salvare il fratello tossicodipendente. Il mistero e il fascino di Tamar conquistano Assaf che decide di "correre" con lei.
Recensione
Mi sono piaciute soprattutto la narrazione molto coinvolgente, che riesce a far rimanere il lettore incollato al libro, e la tematica trattata che è molto attuale.
Innanzitutto il racconto parla delle storie parallele dei due protagonisti, che poi si incontreranno per via di Dinka, una vecchia cagna molto intelligente che era andata a finire nel canile municipale.
Il primo personaggio di nome Assaf, è un sedicenne che per l’estate decide di lavorare al municipio per racimolare un po’ di soldi per potersi permettere un obiettivo della Canon. Il suo obiettivo è quello di riportare Dinka dal suo proprietario e consegnargli il modulo 76, ovvero la multa per aver perduto la cagna. Seguendo l’animale per le strade di Gerusalemme, Assaf incontra persone particolari e posti mai visti prima, che in qualche modo gli fanno conoscere la personalità di Tamar, cioè la proprietaria di Dinka, anch’essa sedicenne. La giovane aveva la passione del canto, che era l’unica cosa rimastale dopo la scomparsa del fratello. Tamar fugge di casa per salvare il fratello tossicodipendente e, sfruttando il suo talento, riesce ad entrare nel posto in cui era rifugiato Shay (il fratello) ovvero un grande capannone dove si dovevano rispettare gli ordini di un uomo sgradevole di nome Pessah. Shay è un fenomeno con la chitarra e è convinto che senza droga non sarebbe nessuno,in ogni caso Tamar è decisa a rispettare il suo piano e a liberare il fratello. Tutti i compagni di Tamar continuano a dirle che è impossibile fuggire da quel luogo, ma la ragazza proprio non ne vuole sapere, e nel frattempo Assaf combatte contro le sue paure.
Entrambi i ragazzi riescono a maturare, e la bellezza del libro sta nel mettere a confronto le due personalità dei ragazzi che hanno molte cose in comune, cioè quella di avere poca autostima. Il libro scorre molto velocemente, visto che si vuole sempre scoprire cosa succederà nelle pagine successive, e il tema della tossicodipendenza fa riflettere sulla difficoltà degli adolescenti.
È difficile trovare qualcosa che non mi piaccia di questo libro, forse l’unica cosa che è stata troppo pesante è il fatto che i protagonisti devono fare tantissimi, troppi giri per trovarsi e conoscersi. Il libro quindi è stato, secondo il mio punto di vista, troppo lungo ma senza dubbio bello.
La canzone che metterei come colonna sonora è uno su mille di Gianni Morandi che parla della vita e delle sue esperienze.
Lo consiglierei ad un adolescente senza dubbio, perché parla dell’adolescenza in generale e in particolare delle problematiche legate alla droga. È un libro che parla anche della speranza che è l’ultima a morire, quindi può essere letto da chiunque. Personalmente è stato giusto come libro per me, visto che mi ha insegnato le difficoltà che le soddisfazioni si raggiungono con il sacrificio.
Una delle frasi più belle del libro è "come un cieco ti seguo", prima frase di un capitolo, dove Tamar cerca disperatamente Assaf tramite Dinka,. Questa frase, secondo me, sta a significare come Tamar, con la forza di volontà per ottenere dei soldi cerchi, quasi come un cieco, per tutta la città, una ragazza che non ha neanche mai visto.
Simile a questo libro in qualche modo è "Alla ricerca della felicità", dove, se pur scontrandosi con molti ostacoli, si riesce a trovare la via giusta. L’attore Will Smith cerca di aiutare il figlio a vivere e a crearsi un vita. Le difficoltà che si creano nel libro si rispecchiano con le difficoltà del film; la voglia di vivere è forte e bisogna sempre provare, anche se non va tutto per il verso giusto.
BELLO (visto che è sia serio sia piacevole. Bisogna farsi prendere dal libro: quando concludi l’ultima pagina, ti ritornano in mente tutte le vicende successe ai due ragazzi.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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