Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Assassino senza volto

Autore: Mankell Henning

Editore: Marsilio

Argomento: Giallo

Anno: 2012, Pagine: 366


La storia
In un paesino della Scania, una regione a sud della Svezia, un contadino scopre che i suoi vicini sono stati barbaramente uccisi.
Si tratta di due anziani coniugi che, dalle prime informazioni, non sembrano possedere ricchezze nè avere nemici.
L’ispettore Wallander e la sua squadra si occupano delle indagini: la donna vittima dell’aggressione muore poco dopo il ricovero all’ospedale ma per alcuni minuti riprende conoscenza e da lei Wallander si aspetta delle indicazioni per individuare i responsabili.
La donna pronuncia una sola parola "stranieri",alludendo agli aggressori: la notizia, purtroppo, viene diffusa dai media e scatena un’ondata di xenofobia che è difficile arginare in un paese che si trova a fare i conti con un numero sempre più elevato di immigrati extracomunitari i quali chiedono assistenza e asilo politico.
Quindi Wallander, oltre ad indagare sul duplice omicidio, si trova di fronte ad episodi di violenza verso centri di accoglienza e profughi.
Intanto le indagini proseguono a rilento anche perchè sulla scena del crimine non ci sono tracce: scavando poi nella vita dei due coniugi emergono dei particolari che potrebbero condurre ad un colpevole ma ogni pista si rivela un vicolo cieco fino a che in modo quasi casuale Wallander ha un’intelligente intuizione che lo condurrà alla conclusione delle indagini.


Recensione
Questo è il I romanzo della serie che ha come protagonista l’ispettore Wallander, personaggio un po’ sofferente e tormentato come molti protagonisti dei gialli nordici.
Anche Harry Hole presenta queste caratteristiche ma è molto più vivo ed intenso rispetto a Wallander che, pur essendo senza dubbio un personaggio coerente, non è capace di emozionare il lettore.
Riguardo alla struttura del giallo, il romanzo in esame ha un’organizzazione dei fatti troppo lineare, l’individuazione del colpevole non è frutto di un lavoro che cresce su se stesso e la suspense è limitata, anche la scrittura, rispetto a Nesbo, ad es., mi sembra piuttosto piatta e monocorde.
Forse, però, questi limiti riguardano solo questo primo romanzo…


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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