Autore della recensione: Giulia Mandolini
Titolo: Quando eravamo in tre
Autore: Chambers Aidan
Editore: Fabbri Editori
Argomento: Letteratura straniera
Anno: 2003, Pagine: 369
La storia
Jan è un ragazzo bravo, obbediente, un ragazzo modello; ma questo non è quello che vorrebbe essere lui così decide di partire, allontanarsi da tutto e da tutti.
Jan parte da casa diretto in un ponte di montagna per lavorare allontanandosi dalla famiglia e dalla fidanzata Gill.
Sul ponte Jan incontrerà Tess, la figlia del proprietario del ponte: con lei passerà gran parte del suo tempo tra amore ed amicizia.
Tutto per Jan va per il verso giusto fino a quando una mattina a casa sua non si presenta uno strano ragazzo di nome Adam che non svela niente di se stesso, Adam porterà alla vita di Jan molti cambiamenti dovuti anche al fatto che instaura un rapporto stretto con Tess.
Altri problemi per Jan sono causati dal fatto che Jan ha deciso di troncare i rapporti con i genitori e non rispondere alle lettere della fidanzata, fino a quando Tess non la fa andare al ponte per parlare con Jan.
Solo alla fine esce fuori la verità sullo strano ragazzo di nome Adam.
Recensione
Di questo libro mi è piaciuto molto lo stile e anche la storia molto coinvolgente che mi faceva venire voglia di continuare a leggere il libro; tuttavia non ho gradito molto la scelta dell’autore di far raccontare in modo alterno ai due personaggi e, se all’inizio questa modalità risulta chiara, nel proseguo della vicenda e con il complicarsi delle situazioni, si rischia di creare confusione se non si sta attenti. Un’altra cosa che non mi è piaciuta è il finale che però non sto qui a raccontare perché se qualcuno lo volesse leggere gli rovinerei il piacere della scoperta.
Consiglierei questo racconto alle persone a cui piacciono i libri coinvolgenti e che ti lasciano con il fiato sospeso fino alla fine.
La frase che mi è piaciuta di più è stata:
"Non voglio più essere quello che vogliono gli altri, ma vogliono essere quello che sono io".
In questa frase è anche racchiuso il succo del libro.
A questo libro attribuirei un paesaggio di montagna dove il tempo cambia continuamente come lo stato d’animo dei protagonisti.
Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati
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