Autore della recensione: Beatrice Montedoro

Titolo: Stagioni diverse

Autore: Stephen King

Editore: Sperling paperback

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2013, Pagine: 587


Autore
Stephan King, acclamato genio della letteratura internazionale, vive e lavora nel Maine con la moglie Tabitha, a sua volta scrittrice. Le sue storie da incubo sono clamorosi bestseller che hanno venduto 350 milioni di copie in tutto il mondo e hanno ispirato registi famosi come Stanley Kubrick, Brian De Palma, Rob Reiner e Frank Darabont. Nel 2003 gli è stata assegnata la National Book Foundation Medal per il contributo alla letteratura americana e nel 2007 l'associazione Mystery Writers of America gli ha conferito il Grand Master Award.


La storia
Il primo racconto parla di un uomo condannato ingiustamente per omicidio, di una amicizia nata nel carcere e del desiderio di un uomo di ritrovare la libertà.


Recensione
In questo libro ci sono state poche cose che mi sono piaciute: il linguaggio, perchè è facile da comprendere e molto gergale, cioè tipico della situazione del carcere.
Mi ha colpito il voler ritrovare a tutti i costi, da parte di Andy, la pietra in cui il suo amico aveva nascosta già un'altra identità; inoltre mi è piaciuto il comportamento di Andy nei confronti di Red: all'inizio i due non si conoscevano neanche, ma Andy è stato il primo ad aiutare e integrare Red nella "famiglia" del carcere.
Non mi è piaciuto come viene raccontata la fuga di Andy, forse descritta in modo un po' troppo frettoloso, come se neanche l'autore sapesse con certezza come fosse fuggito Andy dal carcere. Ci sono due protagonisti principali che non mi sono piaciuti: il direttore Norton e la sorella perchè, secondo me, il primo, anche se è un direttore, è troppo sulle sue, cioè ha sempre ragione lui, la seconda, invece, per lo sfruttamento e l’abuso nei confronti dei detenuti.
La frase che mi è piaciuta di più è: "Certi uccelli non sono fatti per la... gabbia, questo è tutto. Le loro penne sono troppo vivaci, il loro canto troppo dolce e libero. E allora lasciateli andare, altrimenti quando aprite la gabbia per dargli da mangiare, loro troveranno il modo di volare via. E la parte di te che sa che non era giusto imprigionarli si rallegra, ma il posto dove vivi resta tanto più triste e vuoto per la loro partenza".
Il film che mi è venuto in mente e da cui ho preso spunto è "Le ali della libertà", che poi è stato tratto da questo libro, ma c'è anche un altro libro che può rappresentare questo testo, precisamente "Birdy".


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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