Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Non ti credo

Autore: Hannah Sophie

Editore: Garzanti

Argomento: Giallo

Anno: 2009, Pagine: 376


Autore
S. Hannah vive nello Yorkshire con la sua famiglia. E’ poetessa e autrice di racconti che le hanno valso premi prestigiosi.


La storia
Naomi Jenkins, una giovane realizzatrice di meridiane, ha vissuto, in passato, un’esperienza terribile: infatti è stata stuprata da un uomo che le ha usato violenza di fronte ad un pubblico volutamente e appositamente convenuto.
La giovane non ha mai denunciato l’abuso per una forma di vergogna ma si è sfogata in un blog che raccoglie testimonianze del genere.
A distanza di tre anni dall’accaduto, finalmente Naomi è felice perché ha incontrato l’amore: si tratta di Robert, un uomo sposato, con cui Naomi si incontra settimanalmente in un albergo.
Robert le ha anche promesso che divorzierà e, anche se i tempi sembrano essere piuttosto lunghi, Naomi non ha alcun dubbio su questo rapporto fino a quando l’uomo manca ad un appuntamento senza avvertirla.
Questo comportamento non è da lui e la giovane arriva a chiedere l’intervento della polizia: la detective Charlie Zailer si occupa del caso e scopre Robert nella sua casa vittima di un tentato omicidio.
L’uomo è in coma ma sembra abbastanza intuibile che la colpevole sia la moglie, magari dopo una lite proprio a causa della presenza dell’amante nella vita di Robert, ma la donna non ammette nessun reato.
Nel corso delle indagini, Charlie scopre che altre donne sono state violentate con le modalità di Naomi e scopre anche un filo sottile che lega tra loro tutti i personaggi della vicenda, addirittura anche con altri della sua vita privata, per questo arrivare alla verità sarà molto doloroso per tutte le figure femminili coinvolte nella vicenda.


Recensione
Il romanzo ha un avvio molto lento e tale rimane fino alla seconda metà del libro quando, finalmente, si entra più nel vivo della struttura del giallo.
La lentezza è anche conseguenza di una struttura narrativa presente in altre opere dell’autrice: infatti la vicenda viene raccontata da più punti di vista e quello di Naomi risulta, a volte, stucchevole e noioso.
Tale ritmo impedisce di apprezzare in pieno la trama abbastanza originale che, però, non è accompagnata dalla realizzazione di personaggi vivi e coerenti: infatti, specialmente alcuni detective, presenti anche in altri romanzi, risultano veramente indisponenti.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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