Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Il profumo delle foglie di limone

Autore: Sanchez Clara

Editore: Garzanti

Argomento: Letteratura straniera

Anno: 2011, Pagine: 355


Autore
C. Sanchez è una scrittrice spagnola, l’unica che si è aggiudicata i tre principali riconoscimenti letterari spagnoli: questo romanzo, tradotto in molte lingue, è considerato un caso letterario per il successo che ha ottenuto.


La storia
Julian, ex repubblicano spagnolo, ha vissuto un lungo periodo di prigionia a Mauthausen: una volta liberato, ha trascorso il resto della sua vita alla ricerca di ufficiali nazisti sfuggiti alla giustizia.
Ormai ha più di ottanta anni ma quando riceve la notizia che una coppia di ex SS vivono sulla Costa Blanca non esita a trasferirsi sul luogo per continuare la sua caccia in una ridente cittadina di villeggiatura.
E’ in questa situazione che conosce Sandra, una trentenne incinta che non vuole sposare il padre di suo figlio e che, soprattutto, non sa che direzione dare alla sua vita.
Un giorno Sandra fa amicizia in spiaggia con una coppia di arzilli vecchietti: ben presto tra i due coniugi e Sandra si stabilisce un rapporto affettuoso, come tra nonni e nipote, ma Sandra non sa che quei nonnetti che l’hanno "adottata" si sono macchiati, nei campi di concentramento, di crimini terribili.
Julian, conosciuto quasi per caso, la informa e la esorta a fare attenzione anche perché i due sono parte di un gruppo numeroso di ex ufficiali nazisti, diversi dei quali addirittura ritenuti morti, in realtà non solo vivi e vegeti ma anche serenamente a loro agio in un’esistenza tranquilla e discreta, come se in passato non fosse successo nulla, come se non avessero azioni crudeli di cui pentirsi.
Sandra, venuta a conoscenza della verità sulle persone che sta frequentando, non fugge lontano, come le ha consigliato Julian, ma decide di rimanere per essere gli occhi e le orecchie di Julian, per aiutarlo a smascherare il gruppo di nazisti, tra l’altro ancora fedeli al loro credo: la giovane intende, così, dare un senso e una direzione alla propria vita, facendo qualcosa di nobile di cui il suo bambino un giorno sarebbe stato fiero.
La scelta di Sandra è molto coraggiosa ma rischia di essere scoperta e di pagare un prezzo molto alto per la sua decisione.


Recensione
Questo bellissimo romanzo può veramente definirsi caso letterario e la notorietà che lo circonda è, secondo me, effettivamente meritata.
Infatti l’autrice, con una scrittura aggraziata, elegante e molto suggestiva, ci racconta una storia di amicizia e di amore, di coraggio e di forza, sentimenti e atteggiamenti che si uniscono al senso di colpa di Julian, quel senso di colpa che caratterizza i sopravvissuti della Shoah.
Julian rappresenta il passato e la memoria, Sandra è il futuro che si assume il compito di non dimenticare, Julian è al capolinea della sua vita, Sandra è ancora alla ricerca del punto di partenza: in questa esperienza i due destini si incontrano e si completano, in un crescendo di difficoltà e pericoli che rendono sempre più alta la tensione narrativa.
Insieme a questi personaggi sono anche delineate, con pochi ma significativi tratti, le figure dei carnefici che vivono ancora nella dimensione del passato, facendo feste durante le quali indossano le loro divise con le croci uncinate, convinti ancora che "andava fatto", sicuri ancora che quella fede era quella giusta, senza rimpianti né sensi di colpa.
Tutto questo (in realtà molto di più) è raccontato direttamente alla coscienza e al cuore di chi legge, facendo trepidare, indignare e commuovere.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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