Autore della recensione: Francesca Manoni

Titolo: Uccidi il padre

Autore: Dazieri Sandrone

Editore: Mondadori

Argomento: Giallo

Anno: 2014, Pagine: 559


Autore
S. Dazieri è nato a Cremona nel 1964 e dopo aver abbandonato la carriera di cuoco è diventato uno dei più apprezzati scrittori e sceneggiatori italiani.


La storia
Roma: durante un picnic fuori città un bambino di 6 anni scompare e la madre viene trovata decapitata.
Inizialmente i sospetti ricadono sul marito, accusato di aver ucciso il figlioletto, ma il commissario Rovere non è convinto e per questo chiede al suo vice, la dottoressa Colomba Caselli, di esaminare la scena del crimine.
Colomba è in congedo da alcuni mesi in seguito ad un tragico avvenimento in cui è stata anche gravemente ferita ma non rifiuta questo favore al suo capo da cui è legata da un rapporto di reciproca stima e fiducia.
Anche lei nutre dubbi sulla colpevolezza dell’uomo, infatti ci sono alcuni particolari insoliti sulla scena del crimine ma la priorità è trovare il bambino.
Rovere chiede a Colomba di consultare Dante Torre, conosciuto come il bambino del silo. Dante, ora giovane uomo, è un personaggio bizzarro e stravagante con un passato allucinante alle spalle.
Infatti è stato rapito all’età di 6 anni e tenuto prigioniero per più di 10 in un silo da un individuo misterioso che si faceva chiamare il Padre.
Riuscito poi a liberarsi, si è ricostruito un’esistenza caratterizzata da numerose paranoie, come il terrore dei luoghi chiusi, ma, nello stesso tempo, proprio la sua terrificante esperienza gli ha permesso di sviluppare un’incredibile capacità di leggere il linguaggio del corpo e di intuire particolari e dettagli, in casi di rapimenti, sfuggiti agli stessi inquirenti, proprio per queste capacità più volte la polizia si è servita del suo aiuto.
Dante, condotto sulla scena del crimine, non solo è certo dell’innocenza del padre del piccolo, ma è convinto che il rapitore sia il Padre, lo stesso uomo che ha rapito lui bambino.
Gli inquirenti sono sicuri che stia farneticando ma Colomba non è dello stesso avviso e, colpita dalle intuizioni e dall’intelligenza di Dante, inizia a svolgere, con lui, indagini parallele a quelle delle autorità: ben presto Dante e Colomba si ritrovano fuggiaschi, ricercati dalla polizia e inseguiti dal Padre (o da qualcuno per lui) intenzionato ad ucciderli.


Recensione
Il romanzo ha una trama intricata e coinvolgente con risvolti piuttosto originali: logicamente tutto si risolve solo nelle ultime pagine ma anche procedendo per esclusione solo poco prima dello svelamento finale ho intuito la conclusione.
Sono numerosi i colpi di scena e piuttosto intensa la suspense, fuori dagli schemi i protagonisti, in particolare Dante, ma senza eccessi fastidiosi: mancano però ricercatezza di lingua e stile.


Non presente nella biblioteca scolastica dell'IIS Cuppari Salvati


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